28 apr 2019

Detta in soldoni.

Detta in soldoni la situazione in cui ci troviamo e le priorità finanziarie e socio-economiche paiono essere le seguenti.

Gli interessi sul debito pubblico ci costano quasi 68 miliardi di euro di interessi l’anno. Così tanto perché il governo M5S-Lega non ispira fiducia agli acquirenti di BOT e BTP, che pretendono interessi più alti.

Lo spread spesso oltre i 250 punti (con punte oltre i 325 punti) riassume bene come stanno le cose; mentre si era stabilizzato sui 150 punti con i precedenti governi di centro-sinistra.

Dovendo pagare più interessi, non possiamo ridurre il debito pubblico che, anzi, è addirittura aumentato di qualche decina di miliardi, toccando quota 131 per cento del PIL (Prodotto Interno Lordo).

L’elusione e l’evasione fiscale continuano ad essere mediamente superiori rispetto agli altri Stati dell’Unione Europea. Non pagano, o pagano meno del dovuto, soprattutto i ricchi e i molto ricchi, che guadagnano in Italia e godono del fisco in Paesi di comodo, avvantaggiandosene. Mentre i redditi da lavoro e pensione pagano fino all’ultimo euro.

Condoni e simili, adottati o in adozione dall’attuale governo, non servono, perché i contribuenti per avvalersene temporeggiano per pagare molto meno ed il più tardi possibile.

Equità e giustizia impongono invece di ridurre le tasse a quanti stentano a vivere dignitosamente e alle imprese che investono per stare al passo con i tempi e mantenere i posti di lavoro. Ricordando che la Costituzione prescrive che le tasse devono essere progressive, cioè con aumenti percentualmente maggiori sugli scaglioni oltre un certo reddito.

La criminalità organizzata: mafia, camorra, ‘ndrangheta le principali, approfittano del governo debole e discorde per entrare nei gangli vitali del sistema, corrompendo e fomentando ogni male pur di trarre vantaggi per sé. Non essendo sufficiente l’impegno delle Forze dell’ordine e della Magistratura in una società alla quale arrivano messaggi sconcertanti e contradditori circa le cose da fare da parte del governo con scadimento della credibilità e della fiducia.

Ben più efficace sarebbe il lavoro di quanti pensano che l’unità di intenti volta al bene possa svilupparsi e migliorare tutti i giorni un po' e prevalere, se civilmente virtuosa, solidale, perseverante, coltivando gli anticorpi della prevenzione sempre.

Mettere astio e divisione su questi temi per trarvi infimi ed effimeri vantaggi per sé è indice di vista corta, diciamo alla mira del proprio naso, soprattutto se riferita a quanti ricoprono cariche pubbliche ad ogni livello, per realizzare l’interesse generale ed il bene comune.

In tutto il Mondo si celebra il 1° Maggio, festa del lavoro.

Sul Lavoro la nostra Repubblica Democratica è addirittura fondata!

Siano queste circostanze di incitamento a pretendere che chi di dovere se ne occupi concretamente e dimostri strada facendo di migliorare lo stato di cose preesistente, con l’apporto critico-propositivo della dialettica democratica, la cui sintesi consente di pervenire alle migliori soluzioni, non raggiungibili finora con modalità diverse.           

A patto che quanti vi sono coinvolti si comportino “con disciplina ed onore” (art. 54 Costituzione).

 

 

 

19 apr 2019

Imparammo a nostre spese.

Il 25 aprile 1945 giorno della Liberazione dell'Italia dall'occupante nazista e dal fascismo nella sua ultima espressione della Repubblica di Salò.

Entrambi i più torvi, violenti, inumani che la storia ricordi.

La liberazione avvenne per opera dei Partigiani e della Resistenza nati dopo l'8 settembre 1943, dopo che il generale Badoglio comunicò a nome del Re Vittorio Emanuele III che l'Italia aveva firmato l'armistizio con gli Anglo-americani e la Russia senza indicare chiaramente il da farsi alle nostre Forze Armate; che in parte resistettero eroicamente ai tedeschi, altre finirono prigioniere degli inglesi, non poche di stanza in Italia sbandarono in una sorta di “si salvi chi può” aiutate dalla popolazione.

Scrivo fidando della memoria di undicenne qual ero allora, che visse dal di dentro quei tempi drammatici e crudeli di guerra e delle sue dolorose conseguenze e ne porta l'indelebile ricordo.

Nel referendum gli Italiani scelsero poi la Repubblica e si dettero la Costituzione tra le più belle del  mondo democratico.

La ricostruzione post-bellica contrassegnò un periodo di unità d'intenti nella diversità degli apporti, con risultati socialmente buoni ed eccellenti sul piano economico e della qualità della vita: non sapevamo ancora bene cosa fosse la democrazia e ci comportammo come un suo modello!

Nel tempo la democrazia conquistata a duro prezzo fu sottoposta a ripetute importanti prove e resse.

Imparammo a nostre spese quanto impegno, fatica, dolore costi mantenerla e quanto sia imprescindibile se si desidera migliorare le proprie condizioni di vita.

E quanto valga la pena esserci e fare la propria parte.

Ora tutti dobbiamo fermamente convincersi o riconvincersi che pretendere il rispetto e l'applicazione della Costituzione è un dovere che compete e conviene a tutti.

Garantito questo risultato sul resto abbiamo le capacità, specie le giovani generazioni, di costruire democraticamente le intese  necessarie per un sano, giusto e duraturo sviluppo.

Coinvolgendo le diversità che lungi dal rappresentare un ostacolo sono invece la nuova ricchezza che arriva giusta proprio per superare in avanti le prove inedite cui si è sottoposti nel Mondo globale.

 

18 apr 2019

Letti da rifare.

Frammenti tratti da “Letti da rifare” di Alessandro D'Avenia (Corriere della Sera 15.4.19) che a ben guardare trovano riscontro nella vita di molti senza che gli interessati ne abbiano sufficiente consapevolezza. D'Avenia si rivolge in particolare ai giovani, ma anche a chi giovane lo è già stato e un po’ vorrebbe continuare ad esserlo per quanto possibile per onorare la vita e produrvi e trarvi sempre il meglio insieme a quanti lo desiderano.

  • Come ben racconta Edith Hall nel recente “Il metodo Aristotele” la felicità per il filosofo greco è nelle nostre mani: basta realizzare il proprio potenziale e diventare la migliore versione di se stessi.
  • I Greci imboccarono questa via e della sofferenza fecero un cammino. Non la rimossero, ma la trasformarono in occasione: non fuggirono in un mondo in cui morte e dolore non esistono, anzi ne fecero la scuola dell'arte di vivere. Il pathei mathos, “conoscere attraverso il dolore”, è il fiero realismo di chi accetta la sofferenza come sfida creativa […].
  • Questo è anche il metodo di Aristotele, la via aperta dall'etica del bene: per essere felici la strada è impegnarsi a fare la cosa giusta ed evitare di fare il male.
  • Le più grandi scoperte e opere umane sono il frutto di un'eroica fiducia nel desiderio, nella mancanza, nella sconfitta: Dante scrisse la Commedia dopo avere perso tutto, Dostoevskij scrisse i suoi grandi romanzi dopo i lavori forzati in Siberia.
  • […] è veramente felice solo una vita che non ignora il dolore, la sconfitta, la morte, ma che li attraversa e supera, mostrandone, appunto le credenziali.
  • Per un’arte di vivere integrale […] la sconfitta diventa un prezioso luogo di verità, ricerca, iniziativa. Prendere la croce di ogni giorno non significa desiderare il dolore, ma riuscire a trasformare in bellezza il limite di quel giorno […].
  • L'uomo più evoluto non è né il faber né il sapiens, ma il patiens: l'uomo che sa dare un significato anche alla sofferenza, che poi è solo l'uomo che sa amare.
  • […] solo un'arte di vivere che abbracci ferite e limiti, può darci la capacità non solo di sopportare il male ma di renderlo vita. E' vera felicità quella che trasforma ogni materia, anche la più resistente, in bellezza.

Auguri di Buona Pasqua, e di “trovare la felicità nascosta in ogni cosa, anche la più oscura”.

 

15 apr 2019

Nutre la mente ciò che le dà gioia.

Una incoraggiante notizia. Lori Lightfoot donna di colore di mezz'età è stata eletta sindaco di Chicago, terza città per importanza degli Stati Uniti: È la prima volta che succede.

Carlin Petrini, che ha inventato tra l'altro Slow Food, pronostica per il Piemonte un futuro con la parola d'ordine: felicità. Spiegando perché e come. Vedere “Album” con “la Repubblica” del 4.4.2019.

Giuseppe Guzzetti, 84 anni ha deciso di lasciare la Fondazione Cariplo dopo 22 anni da Presidente  dicendo, tra l'altro: “Non sono stanco vi vivere, ma è finita la mia funzione sulla Terra" [...] Ho sempre interpretato il potere come impegno per dare risposte ai problemi della gente. Prima viene l'uomo, ce lo ricorda anche Papa Francesco”.

Stefano Paolo Tria figlio dell'attuale ministro dell'economia, è attivo con la ONG Mediterranea nei salvataggi in mare di migranti in pericolo.

Roma. Giovani di estrema destra impediscono a famiglie rom di essere ospitate presso un Centro per l'accoglienza pubblico, anche con il lancio di bombe-carta, strumentalizzando il disagio e la paura dei cittadini residenti.

Maurizio Landini segretario generale della CGIL propone un “contributo di equità” per lanciare un Piano di grandi investimenti che aiutino l'economia ed il lavoro e per ridurre le disuguaglianze cresciute a dismisura tra i pochi che hanno molto ed i molti che hanno meno di quanto sarebbe necessario per vivere dignitosamente.

Riccardo Illy presidente dell'omonima azienda del noto caffè, ha dichiarato che l'Italia non uscirà dall'impasse in cui si trova se non ridurrà il proprio debito pubblico. E che all'occorrenza: “Se l’economia distribuisce male, bisogna intervenire correggendola. Come? Tassando di più i redditi più alti”.

Nella rubrica “Letti da rifare” di Alessandro D'Avenia sul “Corriere della Sera” 1° aprile 2019 con il titolo “Perle d'Aprile”, l'autore tra il serio ed il faceto elenca in 21 punti una improbabile simpatica riforma della scuola che inizia: “Nutre la mente ciò che le dà gioia. La vita cresce grazie a relazioni generative”.

Per invogliare gli italiani ad aggiornarsi e dotarsi di conoscenze per progredire, negli anni '60 del secolo scorso la Rai realizzò un programma che durò a lungo dal titolo “Non è mai troppo tardi” condotto dal maestro Alberto Manzi.

Preso atto dei ritardi e delle difficoltà in cui ci troviamo per capire le cose, poco aiutati da quanti comunicano, che anzi spesso ne approfittano a nostro danno (se non capite peggio per voi è il ritornello), bisognerebbe riproporre un programma analogo, certo calibrato per soddisfare le esigenze odierne.

12 apr 2019

Indorare la pillola.

Che la fiducia sia l'antidoto più potente contro le paure come s'espresse Gustavo Zagrebelsky nel suo intervento al teatro Carignano di Torino il 28 marzo scorso nell'ambito della Biennale Democratica 2019, è dimostrato dai normali atti quotidiani di ciascuno di noi che riusciamo a sfangarla proprio perché ci s'intende cogli interlocutori e ci si fida risparmiando tempo, fatica e soldi. Offrendo a garanzia la propria affidabilità e la reciprocità dei comportamenti, praticando così una virtuosa “catena di sant'Antonio” con buone possibilità di sviluppo.

Per quanto si vede e si sa anche il Ministro dell'Economia Giovanni Tria è annoverabile tra quanti s'ingegnano a sperimentare queste modalità dicendo qualche verità in più già a partire dal Def (Documento economia finanza) 2019, sulla cui traccia s'è espresso recentemente il Consiglio dei Ministri.

In esso ci sarebbe scritto infatti che non ci sono i soldi per fare tutte le cose promesse e/o che si vorrebbero,  quindi bisogna discernere: Ad esempio se si abbassano le tasse con la Flat tax bisogna aumentare l'Iva, e si tratta di parecchi miliardi di euro. Sapendo queste cose cittadini, famiglie, imprese potranno regolarsi meglio nelle loro decisioni.

Forse anche per questi accenni di chiarezza che puntano sulla fiducia data e ricevuta, il ministro Tria rischia di essere inviso tra i suoi stessi colleghi, ma tira dritto spiegando pazientemente che si fa così o tristi momenti attendono l'Italia. Cioè o si lavora dicendosi la verità - anche se può costare qualche voto in meno - per fare prevalere il bene comune e l'interesse generale, oppure indorare la pillola con le bugie non basterà più a nascondere la dura realtà in cui ci troviamo e le nefaste conseguenze che ne potranno derivare.

È quindi indispensabile che il Governo assuma concreti provvedimenti per stabilizzare e ridurre il debito pubblico che ha raggiunto l'importo record di 2358 miliardi di euro, sveltisca la realizzazione di interventi ed opere necessarie per le quali sono già disponibili le risorse occorrenti, e s'attivi concretamente per quant'altro possa giovare all'economia ed al lavoro, d'intesa con quanti compete occuparsene.

Senza attendere, temere o gioire per chissà cosa dalle elezioni europee del 26 maggio prossimo; importanti certo ma a sé.

 

11 apr 2019

Si salvi chi può ?

Continuo a ritenere che valga la pena considerare il bicchiere metà pieno, cioè avere fiducia. Fiducia attiva, partecipata, concreta, giorno dopo giorno,  stimolo a perseguire gli obiettivi che ci si dà, trovando conferme strada facendo.

Anche se succedono fatti che paiono congiurare contro questa visione, quasi a dimostrare il contrario: una sorta di tutti contro tutti e si salvi chi può.

Esempi di stretta attualità che aiutano a riflettere.

Un mattino di alcune settimane fa a Torino nella passeggiata lungopò che sfocia all'inizio di corso San Maurizio, ad un giovane che percorreva lieto a piedi la distanza tra casa e lavoro è stata tagliata la gola uccidendolo.

Ricerca del colpevole con accurato lavoro investigativo, qualche mitomane, ma nessun esito concreto. Senonché qualche giorno fa un immigrato si presenta spontaneamente in Questura dicendo di essere l'omicida portando prove a conferma. Altre si stanno cercando e riscontri.

Richiesto del motivo che l'ha indotto a compiere l'efferato delitto ha risposto di avere ucciso un giovane a caso, sconosciuto che ha visto felice, per recare dolore ai suoi cari ed a quanti gli volevano bene.

Vendicandosi così di soprusi patiti nella sua vita familiare, non potendo nemmeno vedere il suo figlioletto la cui ex moglie gli farebbe chiamare papà l'uomo con cui attualmente vive.

Pressappoco nello stesso periodo nel milanese uno scuolabus con 51 studenti delle medie e 3 adulti è stato dirottato ed incendiato dall'autista immigrato; tutti miracolosamente salvi per la prontezza, tra gli altri, di un figlio di immigrati egiziani già nato in Italia, che prima ha nascosto il cellulare per non farselo sottrarre poi ha chiamato i carabinieri fornendo loro tutte le necessarie informazioni per localizzare il mezzo, raggiungerlo e farlo evacuare dagli occupanti prima che il fuoco divampasse.

Dall'insieme traggo conferma che è la fiducia a fare la differenza in meglio.

E che contentezza, gioia, felicità per goderne appieno vanno condivise: almeno in due.