25 giu 2019

Cinguettio.

Ragionando tra sé.

So un po’ di tutto ma non ho particolari competenze. Continuo ad avere voglia di imparare a modo mio però, senza arrovellarmi se non mi riesce bene un SMS o una e-mail o non capisco subito un “cinguettio”.

Preferisco manoscrivere quanto reputo importante, nutrendo la dovuta considerazione per il progresso che si fa carico di fare stare meglio le persone a partire da quelle che stanno peggio, consentendo a tutte una vita dignitosa con addirittura qualche sprazzo di felicità, intesa tale da loro stesse.

Con la disponibilità, voglia, capacità di assumersi responsabilità dalle ordinarie alle più impegnative; godendo di poterlo fare anche come esercizio della propria libertà

Non avendo nulla da nascondere ma non potendo raccontare tutto sempre.

Rifacendosi alle situazioni concrete in cui si vive ed opera senza pretendere che siano quelle desiderate; ma non rinunciando ad apportarvi le migliorie possibili.

Facendo tesoro dei contributi specialmente critico-propositivi, godendo dei riconoscimenti che aiutano a perseverare.

Disponibile sempre a condividere il da fare con quanti sono coinvolti in qualche modo nelle decisioni da assumere.

Rinunciando ad un vantaggio per sé se di danno per altri.

Convinto che il concreto vissuto personale ci rappresenti più compiutamente di qualsiasi altra modalità.

Contribuire quotidianamente nel nostro piccolo affinché il bene abbia la meglio sul male, anche se ciò può richiedere un impegno non da poco.

Fare politica significa assumere decisioni che coinvolgono molte persone, moltitudini. Il metodo democratico è il meglio escogitato finora esercitato come si deve; per noi in Italia fa testo la Costituzione.

Per dire che ogni nostro atto nel Mondo globale conta, si cita il volo di una farfalla che può generare uno tsunami al suo antipode.

Siccome sul Pianeta Terra siamo oltre sette miliardi di persone uniche ed irripetibili, la partecipazione della maggioranza è essenziale per decidere quanto le riguarda con un metodo democratico globale da individuare.

E proseguire conseguentemente.

 

18 giu 2019

1,30 bambini.

Le statistiche ci segnalano che le donne italiane partoriscono mediamente 1,30 bambini ciascuna. Mentre ne sarebbero necessari almeno 2 per garantire il mantenimento della popolazione attuale di 60 milioni di abitanti circa; la cui vita media continua ad aumentare: ad oggi 80 anni per gli uomini, qualche anno in più per le donne.

Semplificando si può dire che senza immigrazione che compensi il calo delle nascite il nostro Paese sarebbe destinato a spegnersi nel tempo passando attraverso problemi vari, tra cui la difficoltà di produrre beni e servizi essenziali e tenere il passo della concorrenza in vari settori dell'economia; e perfino stentare a garantire agli anziani pensioni dignitose e assistenza cui hanno diritto.

Sembrerebbe dunque logico che chi di dovere s'occupasse dell'immigrazione utile e delle provvidenze necessarie per consentire alle famiglie di avere almeno 2 figli, di poterli crescere persone per bene con l'istruzione necessaria e l'esperienze di lavoro che aiutino a fare emergere e sviluppare i talenti di cui ognuno è dotato, giovandosene personalmente e con positive ricadute sulla società di cui sono parte.

Ed intanto regolarizzare presto la cittadinanza per i nati in Italia e per quanti sono da tempo nel nostro Paese, vivono del proprio lavoro, hanno famiglia, mandano i figli a scuola, sono integrati nella società avendo intessuto apprezzate relazioni interpersonali. Rispettosi della storia, religione, cultura, usi, costumi; riscontrando sentimenti innati e graditi di reciprocità nei loro confronti.

E non attendere che a ricordarlo siano esemplari atti umani e come cittadini tutti d'un pezzo, ovvero il raggiungimento di traguardi importanti negli sport o in altre attività di rilievo.

Superando le aleatorie e defatiganti procedure attuali, che dissuadono e demoralizzano le persone interessate anziché curare  che l'ambito riconoscimento sia da loro conseguito, valorizzandolo e potendo contare su di essi  cittadini italiani a tutti gli effetti.

12 giu 2019

Avrebbe le carte in regola.

Donald Trump Presidente degli Stati Uniti è stato recentemente in Inghilterra ed ha promesso mari e monti se la Gran Bretagna uscirà dall'Unione Europea.

Perché l'Unione Europea continentale e sovrana avrebbe le carte in regola per contribuire alla pari con gli altri Continenti alla costruzione del Mondo globale già iniziata. Eventualità palesemente non gradita da Trump che preferirebbe invece avere a che fare con i singoli Stati di cui è costituita.

Vladimir Putin Presidente della Federazione Russa è sulla stessa linea e lavora a modo suo per indebolire l'Unione Europea coltivando rapporti coi governi o leader più retrivi di alcuni Stati, utilizzando anche la vendita di prodotti energetici degli enormi giacimenti russi per averli dalla sua parte.

Xi Jinping Presidente della Repubblica Popolare Cinese non fa mistero degli aiuti umanitari e investimenti in grandi infrastrutture in Stati Africani, mantenendone la gestione nel tempo in un rapporto di dipendenza che non emancipa lo Stato che se ne avvale. Mentre ragioni storiche e di vicinanza inducono a ritenere che dovrebbe essere l'Unione Europea a svolgere questo ruolo, anche come naturale continuazione dell'accoglienza che essa presta ai migrandi che vi approdano.

Interesse dell'Italia e degli Stati membri dell'Unione Europea è quindi di lavorare per completarne la costruzione unitaria che la legittimi a stare nel consesso dei Grandi continentali della Terra, contribuendo affinché il Mondo globale abbia le caratteristiche migliori di quanti concorrono alla sua realizzazione.

Un Mondo globale solidale, giusto ed in pace come già prefigurato nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani adottata e proclamata dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948 e da quanto di ulteriore si è pervenuti e si perverrà.

Va dunque ribadito in tutte le sedi e circostanze l'utilità ed il diritto-dovere  dell'Italia e degli altri Stati dell'Unione Europea di operare affinché si giunga ad una sovranità continentale Europea, mediante la quale 450 milioni di persone parteciperanno a pieno titolo con quelle degli altri continenti alla costruzione gia iniziata del Mondo globale a venire.

 

 

5 giu 2019

Dialogo e pazienza.

Fa ben sperare la conferma che il dialogo e la pazienza sono delle virtù sia da parte della moltitudine di persone che ha mai smesso di praticarle sia con gli insistiti richiami e testimonianze di Sergio Mattarella Capo dello Stato e di Papa Francesco.

Perché nel guazzabuglio politico-sociale in cui ci siamo cacciati pare non se ne possa fare a meno se vogliamo uscirne in avanti, cioè con le cose che vadano meglio per tutti e la priorità per quanti stanno peggio.

Dialogo e pazienza intanto con noi stessi, poi in famiglia, tra famiglie, nella vita sociale che ognuno normalmente conduce. Nel lavoro con le sue ormai innumerevoli modalità di svolgimento, accumunate dal fatto che l'umano stenta a riconoscersi anziché emergere rispetto al tutto; mai dimenticando che sul lavoro è fondata la nostra Repubblica con la bella Costituzione tutt'ora in divenire quanto all' applicazione.

Dialogo e pazienza in qualsiasi attività attraverso le quali ci si relaziona con altre persone e con esse si affrontano situazioni e problemi che richiedono il concorso di tutti.

Convenendo ad esempio che i dieci Comandamenti dispongono in modo autorevole quanto è giusto fare e quanto no.

Proponendoci personalmente di rifuggere da quanto ci giova se nuoce ad altri.

Dialogo e pazienza perché così operando le persone coinvolte danno il meglio di cui tutti beneficiano. Fidenti che altri emulino, specialmente se ricoprono ruoli di pubblico servizio, in una sorta di virtuosa didattica diffusa nella quale chi sa fa giovare del proprio sapere quanti non sanno e vi si rivolgono per risolvere i loro problemi.

Dialogo e pazienza per realizzare luoghi e condizioni in cui i portatori di problemi e di soluzioni si incontrano, interagiscono e producono risposte sempre migliori, più avanzate e giuste.

Dialogo e pazienza perché di queste virtù si alimenti continuamente l'agire del Mondo indotto - per quanto umanamente possibile - a fare prevalere armonia, qualità, felicità.