21 nov 2018

Sigmund Freud.

Lei e lui entrambi di origine contadina e da tempo amici ed in confidenza Già avanti negli anni lui, molto meno lei. Si sentono al telefono dopo un po’ dall'ultima volta e si aggiornano raccontando di sé e di altri.

Estraggo dal loro dialogo quanto segue.

La salute, il tempo, gli impegni nella quotidianità e quelli di più lungo periodo con le incertezze della situazione in atto non solo in Italia. L'ospitalità tra conoscenti che vede primeggiare la gente del sud piacevolmente ridondante nei confronti del nord parco ed essenziale.

Infatti al sud ci si mobilita all'arrivo degli ospiti e tale rimane fino al commiato con forma e sostanza d'eccellenza, visite a luoghi da sogno, presenza di persone terze e dissertazioni stimolanti, il meglio dei cibi, attenzioni altre a non finire.

Il nord accoglie con piacere inserendo la presenza degli ospiti nell'ordinaria quotidianità senza dedicarvisi in particolare, dando loro modo di scegliere quanto preferiscono. Convivialità ineccepibile, conoscenza della parentela che aveva motivato il viaggio solo ai saluti per il gradito soggiorno, quando non ci speravano più.

La mamma di lei vive tuttora in campagna e deve sottoporsi ad esami clinici che non gradisce, tanto da dimenticarsene. Lei per superare la sua ritrosia ha affettuosamente insistito fino a citare Sigmund Freud scopritore della rimozione, dimenticanza indotta delle cose che non piacciono.

Ma come fa questo signor Freud a dire questo di me se non ci siamo mai visti? È la candida domanda-risposta della mamma.

Gioia e commozione di lei all'annuncio della sua unica figlia che presto diventerà nonna per la prima volta. Nonna nel Mondo globale con Parigi luogo natale.

Infine alla domanda dell'amico perché lei sia tuttora "single" dopo la prematura morte dell'amato coniuge, pronta, serena e perentoria la risposta: ho sofferto indicibilmente da non potere nemmeno immaginare una replica.

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