26 nov 2013

Pendolari tra Asti e Torino.

Trenitalia sceglierebbe l’occasione dell’entrata in vigore del nuovo orario ferroviario del 15 dicembre prossimo per realizzare economie a scapito dell’utenza, sulle tratte verso Genova e Piacenza-Bologna.

Ne risulterebbero particolarmente penalizzati i pendolari tra Asti e Torino Porta Nuova, con drastiche riduzioni delle fermate nelle stazioni di Villanova e Villafranca, e dei treni che raggiungono e partono da Porta Nuova.

Il Comitato dei pendolari si è immediatamente attivato rivolgendosi alle autorità locali e regionali e chiedendo conto a Trenitalia di quanto bolle in pentola.

Sarebbero giunte risposte interlocutorie e disponibilità a intervenire con aggiustamenti di dettaglio.

Siccome si tratta di decisioni gravide di conseguenze per migliaia di persone, non si potrà non rispondere nel merito delle motivate esigenze di cui esse sono portatrici.

Intanto stupisce l’insistenza di Trenitalia nell’adottare provvedimenti che ignorano problemi e istanze di questa significativa parte del territorio piemontese; già oggetto di limitazioni del servizio per accedervi e spostarsi all’interno, nonché nei collegamenti con realtà importanti dal punto di vista economico-turistico e di promozione e valorizzazione delle proprie potenzialità, anche in vista di Expo 2015 a Milano.

Mentre è di tutta evidenza che sui trasporti ferroviari per pendolari è messa alla prova la capacità della dirigenza di ottimizzare il rapporto qualità/prezzo, contenendo il vantaggio immediato per Trenitalia, in vista di più generali benefici che riguardano la vita e l’economia del territorio servito, di cui si giovano tutti.

Infine cittadini, famiglie e aziende sono chiamate a razionalizzare i proprii comportamenti e stili di vita, improntandoli a sobrietà ed oculato utilizzo delle risorse, affinché tutti possano guadagnarsi da vivere dignitosamente con il frutto del proprio lavoro.

Anche Trenitalia, società partecipata a maggioranza dallo Stato, è chiamata a fare autonomamente la sua parte in proposito.

Che ricomprende l’utilizzo contingente di risorse prodotte da iniziative più remunerative, per realizzare uno sviluppo equilibrato dell’insieme dei servizi erogati dall’Azienda.

Come del resto dispone autorevolmente e tra l’altro l’art. 41 della Costituzione: “La legge determina i programmi ed i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali”.

 

 

 

22 nov 2013

Fatti del giorno.

Settemila circoli e 300.000 votanti del Partito Democratico hanno deciso che a contendersi l’elezione a segretario nazionale del Partito saranno Matteo Renzi, Gianni Cuperlo e Pippo Civati, mentre Gianni Pittella, buon ultimo, rimane fuori.
Il gran giorno delle primarie aperte a tutti, cioè muniti o meno della tessera del Pd, sarà l’8 dicembre prossimo. Si prospetta una numerosa partecipazione al voto che, nei fatti, costituisce il passaggio generazionale delle consegne, al quale potranno intervenire da protagonisti elettrici/tori che lo desiderano.
È il nuovo, con le relative speranze e incertezze che lo contraddistinguono.

In Sardegna nel corso di un solo giorno sono caduti 400 millimetri di pioggia per metro quadrato, cioè quanti ne cadono mediamente in 6 mesi.
Ed è successo il disastro che conosciamo, con la morte di sedici persone. Analoghe precipitazioni s’erano già avute in passato a memoria d’uomo con conseguenze non così nefaste.
Ad aggravare gli effetti di un concomitante sommarsi di condizioni meteoriche avverse sono state le modifiche peggiorative dei luoghi e relative aree di esondazione dei corsi d’acqua, il rarefarsi di ordinari interventi manutentivi , specie dei bacini imbriferi e l’inadeguato rimboschimento dei pendii atto a rinsaldare la tenuta dello strato di terreno superficiale per il trattenimento in situ della maggiore quantità possibile di pioggia.
A tutto questo dobbiamo e possiamo provvedere con costante continuità nel tempo.

Sono 32 miliardi in 3 anni i risparmi che il commissario ad hoc Carlo Cottarelli e il ministro Fabrizio Saccomanni si prefiggono di realizzare sui circa 800 miliardi di spesa pubblica dello Stato. Una piccola importante rivoluzione che può essere espressa in 2 punti di Pil, ovvero in circa mezzo milione di posti di lavoro diretti, e molti di più per la virtuosa emulazione indotta.
Una significativa inversione di tendenza rispetto ai 4 milioni di posti di lavoro persi negli ultimi 5-6anni.

I giovani sono i protagonisti dell’ottimo risultato (47% circa) ottenuto dalla candidata del centrosinistra alla presidenza del Cile Michelle Bachelet nei confronti dell’avversaria la conservatrice Evelyn Matthei. L’ultima parola spetta al ballottaggio che si terrà il 15 dicembre prossimo nel quale la Bachelet ha ottime possibilità di farcela.

18 nov 2013

Francis Bacon.

I giornali del 14 novembre scorso hanno raccontato che alla recente asta di Christie’s a New York, un trittico di Francis Bacon è stato venduto per la somma record di 142,4 milioni di dollari. Lasciando intendere che l’acquirente, per conto del quale ha operato un mercante d’arte, possa essere un magnate della Repubblica Popolare Cinese.

In pari data “La Stampa” pagine di Asti, ha titolato su quattro colonne un benaugurante: “Alla Waya si è tornati a fare ammortizzatori”, subito temperato dal sottotitolo: “Il sindacato frena: piccolo segnale, ma nessuna illusione”.

Com’è noto la storica fabbrica di Asti, dopo molte vicissitudini è stata acquistata qualche anno fa ad un prezzo di saldo, poco più di un milione di euro, da una multinazionale cinese.

E degli oltre 200 operai ancora in forza all’azienda al momento dell’acquisto, ora ne sarebbero tornati al lavoro una ventina, tutti con contratti a termine.

I due fatti suggeriscono alcune riflessioni.

Il boom iniziato in Cina sul finire del secolo scorso, ha consentito l’accumulo di enormi ricchezze, con il lavoro a ritmi elevati e orari protratti di moltitudini di persone.

Queste ricchezze finiscono spesso nelle mani di nuovi personaggi, che emergono dai repentini e profondi mutamenti che si verificano nella società.

I quali anziché disporne il reimpiego a sostegno dello sviluppo per tutti, possono privilegiare il piacere, l’emozione ed il godimento personale, derivante dal possesso e dalla visione riservata di opere d’arte uniche ed irripetibili.

Mentre nel nostro caso basterebbe un investimento pari al 10% di quanto speso per acquistare i tre quadri, per ridare slancio all’attività produttiva della Way Assauto, riportando al lavoro gli operai ancora a casa.

Dando così della Cina l’immagine comprensibile di un grande Paese che condivide il comune impegno per un progresso globale.

 

 

 

14 nov 2013

Cauto ottimismo.

Ieri il solito rituale pessimismo sulla situazione economica e sui conti pubblici dell’Italia.
Oggi cauto ottimismo che arriva dall’asta dei Bot annuali venduti per 6,5 miliardi di euro con un interesse dello 0,688%, assai favorevole per le casse dello Stato; da Bankitalia che si rifà alla solidità finanziaria delle famiglie, al miglioramento dei conti con l’estero ed ai segnali di ripresa dell’attività produttiva; dalle Agenzie di rating che evidenziano un futuro prossimo con qualche miglioramento, e dall’OCSE che vede il nostro Paese più attivo nell’Eurozona insieme alla Francia.
Si tratta di valutazioni che incoraggiano a proseguire nella virtuosa politica di gestione dei conti pubblici e del parallelo vigore nelle scelte ed iniziative che aiutino una nuova sana ripresa, con il lavoro a fare da fulcro, appoggio di tutte le leve che possono positivamente contribuire.
Perché non è purtroppo scontato che la ripresa porti all’automatico recupero dei posti di lavoro persi e ne aggiunga di nuovi.
Né è pensabile che dopo anni di crisi si possa tornare come se niente fosse al tran tran precedente, che della crisi è stata una concausa.
Parrebbe invece utile e necessario cogliere l’occasione per inverare alcuni principi che discendono dall’applicazione concreta della nostra Costituzione.
A tutti deve essere data la possibilità di vivere dignitosamente con il frutto del proprio lavoro (artt. 1 e 4).
Se lavorare non basta per vivere dignitosamente ma bisogna indebitarsi, è una ingiustizia cui porre socialmente rimedio (art. 36).
Indebitarsi investendo per migliorare la propria vita e quella altrui, e con gli utili pagare il debito, rientra nell’ordine naturale delle cose (art. 41).
La ricchezza, cioè il frutto del lavoro umano risparmiato, è fonte di progresso (art. 47).
Dei benefici della ricchezza prodotta devono godere equamente quanti vi hanno contribuito (artt. 41 e 42).
Quanto precede postula, richiede di raggiungere nel medio periodo due obiettivi prioritari: il lavoro per tutti e la riduzione del debito pubblico al di sotto del 100% del Pil (Prodotto interno lordo).

13 nov 2013

Andando per Torino lungo Corso Vittorio Emanuele II dal Po verso Porta Nuova.

Andando per Torino lungo Corso Vittorio Emanuele II dal Po verso Porta Nuova, sulla destra poco oltre via Accademia Albertina, c’è un Pub speciale. Frequentato perlopiù da giovani, ma anche da persone più avanti negli anni, specie in occasione di avvenimenti sportivi in tivù, calcistici in particolare.

Alle partite importanti i giovani vi assistono come se fossero in curva: sciarpe, cappelli, magliette, bandiere ed altri gadget, manifestazioni di giubilo o scoramento, ironie e sfottò.

Il tutto accompagnato da ottima birra e da cibo, se l’ora è appropriata o c’è l’uzzolo.

I prezzi sono alla portata di tasche anche non molto fornite e la qualità complessiva soddisfacente.

A rendere l’insieme accettabile e perfino piacevole, provvede un aitante gestore sui cinquanta, coadiuvato da giovani donne e uomini che servono al banco ed ai tavoli.

Gli eccessi si prevengono richiamando garbatamente e con equanime fermezza i più vivaci fin dall’inizio.

Ad evitare che si trascenda nel bere, è lo stesso gestore che consiglia amichevolmente i giovani avventori come comportarsi per non stare male.

Nelle gare di livello internazionale sono presenti tifoserie che s’incontrano raramente; con i freni inibitori allentati quelle in trasferta. Eppure anche in queste circostanze l’accortezza del gestore evita il verificarsi di incidenti incresciosi.

Sono stato presente con la mia birretta da ottuagenario a questi comportamenti, e mi sono tornati in mente gli insegnamenti di don Ciotti, che già molto tempo fa sosteneva l’importanza della funzione educativa svolta da persone preparate, che hanno a che fare con i giovani, nel corso del loro lavoro e nei più svariati momenti della giornata; ed alle quali i giovani riconoscono una meritata autorevolezza.

Insegnamenti che risultano concretamente applicati nella fattispecie ricordata, e confermano intatta la loro validità.

 

 

 

Occorrono 18 miliardi di euro.

All’Atac di Roma, storica azienda tranvie e autobus, sono venuti alla luce biglietti falsi per 70 milioni, venduti per anni dalla stessa Atac.

Connivenze? controlli inadeguati? altro? Se ne occuperanno gli inquirenti ed i magistrati.

Intanto si ripulisca l’azienda, adottando nei confronti dei responsabili del servizio interessato, i provvedimenti previsti dalle norme interne.

Uno scandalo maturato con la Giunta Alemanno; una gatta da pelare per il nuovo sindaco Marino. Le beffe per gli utenti dei trasporti capitolini, ingannati dai preposti a fornire servizi efficienti al giusto prezzo. Per tutti l’amara considerazione che non si è paese civile senza principi etici condivisi e concretamente praticati. A partire dall’onestà, che non è una caratteristica che tocca in sorte, ma un’impegnativa scelta di vita coerentemente applicata giorno dopo giorno.

 

I ritardi nel fare le cose, pur reputate necessarie e possibili, sono anche dovuti all’insufficiente comprensione che di esse hanno i cittadini. Urge quindi sviluppare il sapere per capire questo tempo e incidervi. Utilizzando magari disponibilità e competenze che la crisi relega inattive ai margini.

In questo senso la mobilitazione cui Papa Francesco ha chiamato la Chiesa, potrebbe rappresentare un esempio stimolante e coinvolgente.

 

Il devastante tifone sulle Isole Filippine non è una maledizione, ma la drammatica conseguenza di dissennati comportamenti umani, che stanno deteriorando delicati equilibri su cui si regge la vita sulla Terra. Porvi rimedio dipende solo da noi. Con responsabilità proporzionate al potere di cui si dispone.

 

Per sconfiggere, scacciare la crisi bisogna creare lavoro, unico modo per produrre vera ricchezza.

Un posto di lavoro costa mediamente 60.000 euro; in Italia ne mancano 4 milioni. Per ripartire supponiamo di crearne 300.000. Quindi occorrono 18 miliardi di euro, poco più di un punto di Pil.

In Italia questi denari ci sono; chi li ha li metta. Meglio presto, prima che le circostanze lo impongano.

 

 

5 nov 2013

Smagliature operative.

Ancora considerazioni dopo quelle di due giorni fa, relative ai congressi locali del Partito Democratico.

La partecipazione facilitata con il tesseramento lì per lì ai lavori congressuali ed alle votazioni per il rinnovo dei coordinatori dei circoli, dei segretari provinciali e dei delegati ai congressi provinciali, avrebbe richiesto un coinvolgimento maggiore nei dibattiti e nei confronti, in particolare per le “new entry”, che purtroppo non c’è stato.

D’altro canto l’adozione di adempimenti formali meno implicanti del tesseramento, come avvenuto ed avverrà per la partecipazione alle elezioni primarie, avrebbe creato inammissibili disparità tra tesserati e non, consentendo a questi ultimi pari diritti senza assumersi i corrispondenti doveri.

Quindi il tesseramento su due piedi per funzionare richiede un di più diffuso di senso di responsabilità e di etica. Che non accetta di acquisire semplicisticamente ed in modo acefalo dei numeri, semmai intensifica e migliora il lavoro per costruire consensi consapevoli.

Ricordandosi dell’importanza della prevenzione. E che germi e virus attaccano in prevalenza organismi vulnerabili – partiti compresi – il cui sistema immunitario è per qualche ragione carente.

Rafforzarne perciò l’efficienza e curarne il buon funzionamento, dissuade e previene gli attacchi. E se si dà comunque il caso, li contrasta con autonoma immediatezza ed efficacia.

Ci si renda infine conto che l’inedita procedura adottata per il tesseramento ha lasciato spazi di discrezionalità, con i quali gli addetti ai lavori hanno giocoforza dovuto fare i conti, anche improvvisando.

È possibile che in tali circostanze si siano verificate smagliature operative di cui avrebbe approfittato una malintesa competitività, con forzature, abusi e/o altro.

Di cui, se ricorrono gli estremi, se ne occuperanno i preposti organi di partito, cui compete altresì rimediare alle anomalie procedurali emerse nel corso della recente esperienza applicativa.

 

3 nov 2013

Incominciamo dagli errori.

Quando uscirà questa paginetta i congressi del Partito Democratico a livello locale e provinciale saranno pressoché svolti, e si conosceranno i cambiamenti cui hanno dato luogo.
Augurandoci fin d’ora che gli stimoli che hanno animato il confronto congressuale si ricompongano nella coesione indispensabile per continuare con rinnovata lena il lavoro verso l’uscita dalle difficili condizioni in cui viviamo.
Già ora è però possibile trarre dall’impegno profuso alcune indicazioni, utili per confermare molte cose buone fatte, individuare quelle migliorabili, e gli errori da evitare in futuro.
Incominciamo dagli errori.
Avere consentito a tutti i cittadini che lo desiderano di partecipare al voto, tesserandosi senza particolari formalità, ha significato offrire ulteriori opportunità per occuparsi di politica, condividendo idealità, principi, orientamenti e modi di fare, ricavandone apporti nuovi e disponibilità di cui giovarci tutti.
Tralignare, discostarsi dalla “ratio” che ha motivato questa scelta, abusarne, non è cosa accettabile e può diventare biasimevole, riprovevole, o peggio, quanto maggiore risulta lo scostamento.
Quindi se e dove si è incorsi in questo errore esso sarà certamente rilevato e sanzionato dai preposti organi di Partito, rimediando altresì agli eventuali esiti alterati che ne siano conseguiti.
Circa le cose migliorabili si attende che conclusi i congressi non ci siano vincitori e vinti, ma che tutti i talenti e quanto di buono è emerso sia utilizzato in modo appropriato.
Potendo contare su competenze, ruoli e responsabilità assegnate, per perseguire insieme con determinazione gli obiettivi democraticamente decisi.
Ci sono infine le cose buone e sono tante. A partire dal lavoro organizzativo svolto encomiabilmente dagli organici di Partito ormai ridotti all’essenziale, e da una moltitudine di volontari compresi i candidati ai vari livelli.
La mobilitazione ha suscitato un interesse diffuso che ha portato alle iniziative ed ai seggi un numero rilevante di cittadini.
Se si può paragonare il Partito Democratico ad una persona, si può dire che essa si trova all’età della pubertà – adolescenza in cui si manifestano le potenzialità, che curate e sviluppate portano ad una giovinezza vigorosa e feconda su cui contare, per costruire col lavoro in Italia un futuro per sé e migliori condizioni di vita per tutti.