Senza perdere la faccia il governo italiano rimetterà mano al Def (Documento di economia e finanza) per l'anno 2019 non solo perché lo chiede l'Unione Europea ma perché è obiettivamente squilibrato per la pochezza degli investimenti atti a stimolare l'economia e la produzione di beni di qualità, e la quantità di risorse destinate a quanti sarebbero in grado di guadagnarsele se avessero un lavoro.
Il tutto aumentando il già cospicuo debito pubblico (132% del Pil) con la speranza che, in grazia di non si sa bene cosa, l'economia si riprenda e le cose si sistemino.
Si ragionerà quindi con l'Unione Europea trovando una strada per incentivare e preparare i giovani con competenze richieste dalle aziende, e consentire agli anziani di godere dell'agognata pensione; magari facendo tesoro dei suggerimenti del presidente dell'INPS Boeri in modo che tutto sia compatibile con l'impegnativa situazione in cui ci troviamo.
Circa lo “spread” da settimane superiore a 300 punti, ci costa qualche miliardo di euro in più all'anno per pagare gli interessi sul debito. Sempre che gli investitori ed i risparmiatori ora riluttanti, riprendano ad acquistare i Btp (Buoni del tesoro pluriennali) con i quali l'Italia si finanzia.
Ma non si potrà continuare a lungo così.
L'unica leva di cui disponiamo è la fiducia per rassicurare gli acquirenti dei titoli di Stato che non diventeranno carta straccia.
Ma per meritarci questa fiducia il Governo deve agire in modo chiaro ed unitario con un programma credibile attuabile nel tempo; e non continuare come adesso a praticare stucchevoli, infidi e spesso inconcludenti “do ut des” tra le due componenti che lo costituiscono: M5S e Lega.
Per realizzare questo cambio di passo del Governo il tempo stringe.
Del resto l'alternativa sarebbero le non auspicabili elezioni anticipate per manifesta incapacità ad adempiere quanto compete, con “disciplina ed onore”.
Il Partito Democratico nuovo come protagonista che risorge dalle proprie ceneri ? Per certo la buona politica se ne gioverebbe non solo nell'attuale ruolo di pungolo costruttivo dall'opposizione in Parlamento. Prefiggendosi di conquistare e riconquistare la fiducia di quanti avvertono necessaria una presenza responsabile con cui dialogare per la soluzione dei problemi sui quali ci si arrovella.
Vediamo intanto gli esiti delle prossime primarie per eleggere il Segretario Nazionale e del Congresso che seguirà. Sarebbe già un ottimo segnale se tutto ciò avesse luogo con gambe in spalla, olio di gomito e spremuta di meningi generosamente collaboranti al servizio del Paese.
Che raramente ha avuto bisogno come adesso del meglio che si riesce a mettere in campo per farcela.
Insieme a quant'altri di buona volontà.
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