24 dic 2010

Torino - Lione

La ferrovia ad alta velocità (Tav) da Torino a Lione prevede nuove gallerie sotto le Alpi per circa 80 chilometri, con il passaggio in Valle di Susa, controverso, osteggiato, insistentemente riproposto. Sul versante italiano sono in corso indagini geognostiche; dal versante francese sono già iniziati i lavori di una galleria accessoria.
Per i propugnatori è essenziale costruirla, altrimenti il Piemonte sarebbe tagliato fuori dai traffici che contano per l’economia e lo sviluppo. Per i “no Tav” il gioco non varrebbe la candela: basta e avanza migliorare ciò che c’è.
In questi giorni m’è stato inviato lo studio “Valutazione della convenienza economico-sociale della ipotizzata nuova ferrovia Torino-Lione”, dell’ing. Angelo Tartaglia del Politecnico di Torino di cui conosco competenza ed affidabilità.
Ne sintetizzo i contenuti, rinviando al testo per chi volesse saperne di più.
Costi. Per l’Italia la spesa è così costituita: tratta internazionale, circa 7 miliardi di euro; per la tratta fino a Settimo Torinese passando per Torino, 6 miliardi di euro circa: totale 13 miliardi circa.
I costi finanziari per approvvigionarsi del capitale necessario ammontano a 4 miliardi circa. Totale complessivo della spesa 17 miliardi circa.
Ricavi necessari per coprire i costi. I passeggeri tra Torino e Parigi nell’anno 2010 sono 730.000, con il prezzo del biglietto di 90 euro per sola andata. Considerando gli interessi sul capitale e la sua restituzione in trent’anni, per ottenere il pareggio dei conti con i soli passeggeri bisognerebbe aumentare il loro numero da 6 a 27 volte quello del 2010.
Le merci che viaggiano attualmente sulla tratta in un anno sono pari a 4,6 milioni di tonnellate, con costi medi di 3,5 euro per km, per carro da 25 tonnellate.
Per ottenere il pareggio di bilancio occorrerebbe aumentare da circa 7 a 33 volte il peso delle merci trasportate attualmente.
Mettendo in conto anche i costi-benefici sociali ed ambientali della ferrovia, non modificano sostanzialmente i valori sopra riportati.
Il pareggio dei conti. Per tenere i conti in pareggio risulta quindi necessario incrementare almeno da 5 a 15 volte gli attuali flussi di merci e di passeggeri da Torino verso Lione, lungo la direttrice della Valle di Susa nei prossimi 40 anni. Questa previsione non è verosimile per le ragioni che lo studio tratta approfonditamente.
Conclusioni. Si riportano le conclusioni dello studio:
-      il volume di traffico, tanto di passeggeri che di merci da Torino a Lione, lungo il corridoio della Valle di Susa non ha motivo di crescere in maniera rilevante nei prossimi decenni;
-      una nuova linea non potrebbe far altro che essere fonte di passività;
-      l’opera sarebbe, di conseguenza, del tutto ingiustificata anche in una situazione economica migliore di quella attuale;
-      i benefici non direttamente economici ipotizzabili, non sono tali da modificare la valutazione negativa.

17 dic 2010

Promemoria

Pro-memoria tratto dalla Costituzione italiana, per valutare quanto resta da fare. Con l’augurio che Natale e Capodanno donino quanto a ciascuno spetta, per essere in pace con se stesso e con gli altri.
  • L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro (art. 1);
  • Il lavoro è un diritto-dovere di ogni cittadino e la Repubblica promuove le condizioni perché ciò sia concretamente possibile (art. 4);
  • La Repubblica rimuove gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese (art. 3);
  • La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico ed artistico della Nazione (art. 9);
  • Lo straniero, al quale nel suo Paese sia impedito l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto di asilo in Italia (art. 10);
  • Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione (art. 21);
  • I capaci e i meritevoli anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i più alti gradi degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto (art. 34);
  • Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé ed alla famiglia un esistenza libera e dignitosa (art. 36);
  • L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana (art. 41);
  • La Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende (art. 46);
  • Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività (art. 53);
  • I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore (art. 54).