6 nov 2019

Chi è causa del proprio mal pianga se stesso.

Appartengo alla generazione educata a fare le cose al meglio delle capacità di ognuno.

Mi sembra nel 1994 che le piogge autunnali ci sorpresero con la via centrale del paese sottosopra per interventi sulle canalizzazioni sotterranee ed il rifacimento della soprastante pavimentazione.

In precedenza avemmo cura di pulire le caditoie per la raccolta dell'acqua meteorica e le relative tubazioni di smaltimento, adottando altri modesti accorgimenti  d'intesa con l'impresa esecutrice dei lavori e la paziente utile collaborazione dei cittadini interessati.

Piovve a dirotto per parecchio ma nessun danno patirono le persone, i fabbricati ed i lavori in corso coinvolti nella situazione che si determinò.

Imparammo la lezione e da allora la pulizia periodica delle caditoie stradali sarà effettuata con periodicità che non ne pregiudicasse il buon funzionamento, cioè non aspettando che terriccio od altro riducessero lo spazio disponibile fino a saturarlo. E tenendo conto nella costruzione di nuove caditoie che la griglia sovrastante fosse orientata in modo da favorire l'ingresso dell'acqua che ruscella.

Ci è giovato ricordare anche che in passato d'autunno si formavano apposite corvé che pulivano i fossi di scolo a lato delle strade verso il torrente di fondovalle, a sua volta ripristinato nella sezione utile a  contenere e smaltire le portate massime verificatesi nel tempo.

Ora tutto questo va corretto e migliorato tenendo conto che il sovvertimento di equilibri naturali ha concentrato il tempo delle piogge aumentandone l'intensità, quindi raccolta e smaltimento hanno meno tempo a disposizione per effettuarsi normalmente.

Meglio quindi disciplinare l'acqua meteorica trattenendola nel terreno, dandole il tempo di percolare in falda; cosicché al torrente ricettore finale arriva solo la quantità che esso è in grado di smaltire.

Quindi o ci si comporta almeno complessivamente così per mettersi in sicurezza tutti, oppure può suonare drammatica la massima: “chi è causa del proprio mal pianga se stesso”.

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