8 feb 2013

A giocarsela restano comunque loro.

A poco più di 10 giorni dal termine della campagna elettorale che ci porterà alle elezioni del 24-25 febbraio ci sono elementi sufficienti per fare il punto.

Intanto si può dire che l’esito elettorale scaturirà dal confronto tra le coalizioni di centrosinistra con Bersani ed il centrodestra di Berlusconi.

Un ruolo significativo lo svolgeranno anche la lista “Scelta Civica” di Monti (coalizzata al senato con Udc di Casini e Fl di Fini), e il Movimento 5 stelle; un ruolo minore per “Rivoluzione civile” – Ingroia, e di mera testimonianza per “Fare per fermare il declino” – Oscar Giannino.

Alla camera dei deputati la coalizione che otterrà più voti (probabilmente il centrosinistra) godrà del premio che le attribuirà la maggioranza dei 630 seggi.

Al senato i 315 seggi saranno attribuiti sommando i seggi conquistati da ciascuna coalizione e dal Movimento 5 stelle nelle singole regioni, mentre le altre formazioni potranno al massimo conquistare qualche seggio se supereranno lo sbarramento dell’8%. Nel caso in cui nessuno ottenga il 50% più uno dei seggi, la maggioranza si potrà formare mediante alleanze. Il centrosinistra con Bersani e la lista “Scelta civica” di Monti hanno già dichiarato una reciproca disponibilità in tale senso.

Il centrosinistra ribadisce che le sue priorità sono: il lavoro per tutti, giovani in particolare; riduzione delle tasse, iniziando dai redditi ordinari da lavoro e pensione e per le imprese che assumono; meno Imu per chi ha poco e progressivamente di più per chi ha molto (art. 53 Costituzione); orientare il credito verso la ripresa dell’economia.

Il centrodestra vellica gli umori del momento, cioè promette ciò che piace purché porti voti; poi si vedrà.

A giocarsela restano comunque loro.

Certo anche i risultati di tutti gli altri conteranno. Ma se e quanto essi potranno incidere, molto dipenderà da chi vincerà.

Infatti il centrodestra di Berlusconi ha già fatto il pieno di quanti poteva aggregare. Mentre il centrosinistra con Bersani ha dichiarato che resta aperto a coloro che si riconosceranno nel riformismo che fa bene all’Italia, nell’Unione Europea, alle decisioni della quale l’Italia parteciperà alla pari.

Stando così le cose l’offerta politica più appropriata è quella del centrosinistra, cui s’aggiunge capacità e determinazione già dimostrate nel saper anteporre a tutto gli interessi dell’Italia e degli italiani.

 

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