6 dic 2011

Lucio e Giorgio

Lucio Magri classe 1932, ha deciso di farla finita con la vita; l’ha prostrato la solitudine dopo la morte della moglie.

Colto, brillante, appassionato, vitale, convincente; forse un po’ narciso. La politica come vita, a sinistra, comunista. Non c’era difficoltà con cui non si cimentasse, generoso e rigoroso: protagonista nella seconda metà del secolo scorso.

Viene ricordato soprattutto per aver fatto parte del gruppo dissidente nel Pci, poi espulso, che fondò “Il Manifesto”. Senza tentennamenti per la libertà e la democrazia con la politica; giustizia ed equità sociale secondo il principio: da ciascuno secondo le proprie possibilità, a ciascuno secondo i proprii bisogni. I partiti come supporto per realizzare questi obiettivi.

Gli dobbiamo tutti molto. L’accolga nel suo grembo la terra che ha amato.

 

Se n’è andato anche Giorgio Platone, illustre cittadino di Asti. Una vita per la scuola, assessore all’urbanistica in Comune negli anni ’70, poi consigliere. Fautore del Piano Regolatore lungimirante e di qualità, che ha disciplinato una fase importante di trasformazione della città; formatore del Personale per la sua applicazione.

Rigoroso nel maturare i propri convincimenti, paziente e determinato nel realizzarli. Integerrimo e di alto profilo il suo ruolo a servizio dei cittadini e del bene comune. Innata la propensione a coniugare competenza e politica, per realizzare migliori condizioni di vita per tutti a partire dai ceti più disagiati. Trovando a sinistra i partiti di riferimento – per lui il Pci – che incarnavano questi principi.

All’annuncio della sua scomparsa, dalla sala Pastrone del teatro Alfieri – gremita per un convegno sull’urbanistica – s’è levato spontaneo, un applauso memore e riconoscente.

 

 

 

 

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