23 mar 2012

Benzina

Il prezzo della benzina In Italia, è ormai vicino ai 2 euro al litro, con incidenza non da poco sul costo della vita.

Ancora verso la fine del 1800 la benzina era considerata un sottoprodotto della distillazione di sostanze vegetali, di scarso utilizzo pratico, e veniva addirittura smaltita nei fiumi. Dopo la scoperta del motore a scoppio si riuscì a distillarla dal petrolio e tutto cambiò, fino a diventare di importanza strategica come ai giorni nostri.

In poco più di un secolo abbiamo consumato gran parte del petrolio incorporato dalla terra nel corso di milioni di anni, a seguito della decomposizione delle foreste che ricoprivano la superficie delle terre emerse. La sua estrazione è sempre più costosa ed ambientalmente pericolosa, e la disponibilità – in base ai consumi medi odierni, incrementati secondo stime ragionevoli – potrebbe esaurirsi nel corso di questo secolo.

Il suo prezzo può essere distinto in tre parti. La prima è il prezzo netto stabilito dalle aziende che lo vendono alle pompe. La seconda parte è rappresentata dalla accise, cioè da tasse varie (c'è ancora quella per la guerra in Abissinia del 1935, fino all'ultima istituita con il decreto "salva Italia" del dicembre 2011). La terza è costituita dall'Iva che si paga sul prezzo lordo, comprensivo cioè delle accise.

Il prezzo medio attuale stimato in euro 1,90 al litro è quindi formato dal costo netto della benzina pari a € 0,90, dal costo delle accise di € 0,70 e dal costo dell'Iva pari a € 0,30.

Riassumendo si può dire che su 1,90 euro che si pagano oggi per un litro di benzina, euro 0,90 è il costo della benzina ed € 1,00 circa sono tasse.

Ci si domanda, come mai quando aumenta il prezzo del petrolio al barile, la benzina aumenta subito alla pompa, e quando il prezzo al barile diminuisce il prezzo alla pompa resta invariato per parecchio tempo. Una risposta schematica è che si tratta di vischiosità che danneggia i consumatori e avvantaggia indebitamente i petrolieri, cui si deve porre rimedio.

Il confronto tra i prezzi della benzina praticati alla pompa in Europa, vede in testa la Norvegia con 2 euro circa al litro, seguita dai Paesi Bassi, dall'Italia e dalla Svezia, poi via via tutti gli altri. All'ultimo posto con il prezzo più basso c'è l'Ucraina: 1 euro al litro.

Sarebbe saggio se il mondo globalizzato decidesse che utilizzo fare del petrolio che rimane, e se ne emancipasse, cioè si organizzasse per farne a meno, prima che esso venga a mancare del tutto.

 

 

 

 

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