27 dic 2012

Burocrazia

Produrre la materia prima per l'Asti e il Moscato d'Asti costa più fatica con la burocrazia che per la cura delle viti, terra e ambiente, da cui si traggono le bollicine per allietare ricorrenze e propiziare giorni migliori.
Questo in sintesi il "J'accuse" che Giovanni Satragno presidente dell'Associazione Produttori Moscato d'Asti ha espresso nell'editoriale della rivista n. 3 dicembre 2012.
Una burocrazia fine a se stessa che complica la vita ai produttori con adempimenti a capocchia, pesando anche sui conti aziendali da sempre sul filo del rasoio, ed ora coinvolti nelle difficoltà in cui versa proprio quella parte di mondo che più di ogni altra potrebbe avvalersi di prodotti di qualità come il Moscato d'Asti?
Vitivinicoltori impegnati a tenere il passo del mercato con indubbie capacità professionali, consapevoli degli adempimenti che loro competono e sostanzialmente ottemperanti circa la sicurezza sul lavoro e dei terreni dei quali si avvalgono, nonché dell'integrità dell'ambiente che tutto ospita, i quali chiedono di potersi dedicare al loro mestiere senza appesantirlo con bardature inidonee ad apportare qualsivoglia miglioramento?
Per certo tutti beneficerebbero di più fiducia reciproca nei rapporti tra le parti: la burocrazia, ovvero i servizi che presiedono al corretto svolgimento dell'attività; i produttori dell'uva materia prima di un bene vanto del made in Italy.
Occorre però che la burocrazia privilegi la sostanza rispetto alla forma, dispiegando il proprio sapere nell'aiuto ai produttori per il disbrigo degli adempimenti di competenza, facendo prevalere quelli essenziali ed utili a migliorare il lavoro e il suo frutto.
Ed i vignaioli puntino sulla professionalità, credibilità e senso di responsabilità e autodisciplinino i propri atti e comportamenti secondo principi e norme basilari, idonee a garantire integrità e qualità del prodotto e lo svolgimento in condizioni di sicurezza di tutte le operazioni che lo concernono, insieme al terreno ed all'ambiente coinvolto.
Consci che condotte inadeguate o riprovevoli anche di modesta portata nuocciono a tutti. Ed è quindi interesse generale operare concordemente perché non si verifichino.

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