7 gen 2013

Servizio reso al Paese

Il tema è cosa fare in Italia per uscire dalle difficoltà in cui versiamo, con l’Europa a partire dall’euro moneta unica continentale essenziale. Fondando il progetto su una forte e diffusa volontà comune e sulla fiducia solidale, il tutto sorretto da un’etica antica ed attuale ad un tempo.

Le citazioni che seguono possono aiutare a comprendere che esistono autorevoli precedenti cui rifarsi ed incoraggianti elaborazioni in corso.

Per salvaguardare la moneta unica come fattore di efficienza tra gli Stati dell’Unione europea che l’anno adottata, ad essa deve accompagnarsi “la buona volontà dei politici, delle banche centrali e, in ultima analisi, anche dei residenti, verso un cambiamento delle proprie politiche ed abitudini”. (L’euro attende ancora la teoria economica che possa legittimarlo. “La Stampa” 28.12.12).

“Ma venendo al serio: da trent’anni il grosso delle imprese italiane ha destinato i profitti o a dividendo per gli azionisti o per investimenti finanziari e speculativi. Pochissimo a investimenti nelle aziende per modernizzare l’offerta e allargare la base occupazionale. Se si vuole restringere la base operativa dello Stato (ndr come suggeriscono i professori Giavazzi e Alesina), occorre come preliminare che gli imprenditori tornino ad investire nelle aziende, altrimenti non ci sarà più manifattura né nell’industria né in agricoltura. Torneremo ai pascoli.” (E. Scalfari. Editoriale de “la Repubblica” 30.12.12).

“Anzi la moltitudine dei credenti aveva un cuor solo ed un anima sola: né vi era chi dicesse suo quello che possedeva, ma tutto era tra loro comune. [….]. Ma un uomo chiamato Ananìa, con Saffira sua moglie, vendette un podere, e, d’accordo con la moglie si trattene parte del prezzo; quindi prese il resto e lo depose ai piedi degli Apostoli. Ma Pietro gli disse: Ananìa, come mai ti sei lasciato riempire il cuore da Satana (fino al punto) di mentire allo Spirito Santo, e farti ritenere parte del prezzo del podere? [….]. Tu non hai mentito agli uomini ma a Dio. Ananìa udite queste parole, cadde e spirò. (Vangelo – Atti degli Apostoli – 4,31-36; 5,1-11).

Il lavoro da fare è certo impegnativo ma ne vale la pena, soprattutto se a quanti vi si dedicano sarà riconosciuto come servizio reso al Paese.

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