Gustavo Zagrebelsky e la fiducia come antidoto più potente contro la paura. "la Repubblica" del 28 marzo scorso ha pubblicato un estratto della “lectio” che l'autore ha poi tenuto lo stesso giorno al teatro Carignano di Torino con il titolo: “Democrazia degli atti quotidiani”, nell'ambito della Biennale Democratica 2019 da egli presieduta.
Egli asserisce e dimostra che la paura che intristisce la vita di molte persone può essere contrastata con successo facendo prevalere la fiducia nei rapporti che intratteniamo vivendo normalmente.
Siccome venivo da una esperienza nella quale un deficit di fiducia stava trasformando un normale dirimibile problema in un perverso inestricabile intreccio, c'era già l'occasione per un utile confronto.
I condomini di un edificio utilizzano da tempo modalità di pagamento di quanto dovuto all'Amministratore riducendo all'essenziale le formalità, forti della fiducia tra loro e del regolare corso delle cose. Recentemente ad un pagamento in contanti non s'è trovata la somma relativa. Ricerche effettuate non hanno consentito di saperne di più.
Larvate critiche all'Amministratore per come conduce la vicenda, che diventano esplicite durante l'Assemblea ordinaria per l'approvazione del bilancio ed altro.
Dimissioni su due piedi dell'Amministratore, con invito a soprassedervi e dichiarazioni unanimi di fiducia nei suoi confronti da parte dei presenti; che però non lo assolvono dalla corresponsabilità nell'accaduto, come egli per ragioni di principio aveva chiesto.
Risultato: presa d'atto delle sue dimissioni da parte dell'Assemblea dopo esame del primo punto all'ordine del giorno; interruzione della seduta in attesa di ripartire col nuovo Amministratore, senza avere convenuto e deciso a chi fare carico della somma mancante e di altre prevedibili sopravvenienze.
Mentre ripartendo dalla dichiarazione unanime di fiducia nei confronti dell'Amministratore si poteva risolvere con buona volontà l'entità degli apporti tra i soggetti coinvolti per rientrare della somma mancante, lasciandolo indenne, e non entrando nel merito dell'addotta ragione di principio, fidandosi.
Perché, ci ricorda Zagrebelsky, “del valore della fiducia si è poco consapevoli forse perché è implicito nella democrazia, un regime politico che si basa sulla tacita promessa di fidarsi gli uni degli altri, cioè non ingannarsi e di non cercare di sopraffarsi gli uni gli altri. [….] Nel linguaggio politico e giuridico la fiducia, tuttavia, compare con parole eticamente impegnative come fraternità e solidarietà”.
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