Non da oggi “l’opinione” asserisce e per quanto sa cerca di dimostrare, che adottando gli opportuni accorgimenti, è possibile risparmiare fino al 30% di alcune spese che incidono non poco sui bilanci familiari: energia elettrica, gas, riscaldamento, acqua, telefono e comunicazioni in genere, alimenti.
Applicando questi concetti in modo più sofisticato e scientifico, l’economista Luca Ricolfi e il vice ministro dell’economia Enrico Morando su “ La Stampa” del 7 marzo scorso, hanno spiegato che è possibile ottenere risultati altrettanto buoni per il lavoro e l’economia, in pratica con gli stessi soldi spendendoli meglio.
Scrive Luca Ricolfi. Nella situazione in cui ci troviamo dobbiamo liberare risorse per aumentare la torta disponibile, anziché solo suddividere fette diverse di quanto c’è tra i commensali.
Questo è possibile se permettiamo alle aziende ed agli artigiani di assumere con un contratto nuovo, che egli chiama maxi-job, della durata di quattro anni, riducendo drasticamente il cuneo fiscale formato da IRPEF, contributi, IRAP, IRES. Operazione che il proponente dimostra che si paga da sé.
Il vice ministro Enrico Morando nella sua intervista afferma che per creare occupazione occorre un forte taglio all’IRAP ed una riduzione dell’IRPEF per i lavoratori dipendenti a più basso reddito. L’intervento deve essere forte, cioè le risorse vanno concentrate e non disperse. Le disponibilità si ottengono mettendo la mordacchia in modo mirato alla spesa pubblica improduttiva e facendo pagare le tasse agli evasori. Il tutto inquadrato e reso coerente con la riforma della pubblica amministrazione da attuare parallelamente.
Le due proposte mirano a creare lavoro, quindi ricchezza vera, volano indispensabile per innescare la ripresa nuova in Italia, che si sviluppi insieme alla modernizzazione dello Stato, acquisendo così carattere strutturale per durare nel tempo.
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