Marina: giovane, etica, altruista, vitale s'è battuta con fiducia, impegno e coraggio contro un male insidioso e perfido: tumore alla mammella con metastasi.
Crescita incontrollata di cellule impazzite, prodotte dal suo organismo, che volevano a tutti i costi riprodursi e vivere. Ingannando il sistema immunitario che altrimenti le avrebbe eliminate in un batter di ciglia. Il più saggio tra i medici che l’hanno avuta in cura ha sussurrato: “un dolore allo spirito, che non riesce a farsi lacrime o parole, può fare questo al corpo”.
Al funerale nella sua cittadina contornata di monti un raggio di sole s'è fatto strada tra le cime incappucciate di nubi e l'ha baciata invitta e degna.
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