23 ott 2015

Già preparati per il mondo nuovo.

Esprimere liberamente il proprio pensiero non è solo pratica di libertà garantita dalla Costituzione (art. 21), ma anche uno stimolante modo di produrre naturalmente endorfine,  alimentare la buona considerazione di sé e contribuire a fare altrettanto per quella altrui.

Persone gratificate e motivate di cui beneficia la società umana.

Realizzare, garantire e sviluppare queste condizioni non è agevole in presenza di situazioni statiche, o all'opposto crogiuoli di vitalità, oppure in transizione accelerata da ragioni contingenti.

Assumere come dono la libera espressione di chicchessia e corrispondervi con la propria non dà luogo solamente alla sommatoria di saperi ma ad una reazione il cui prodotto è un "quid novi", qualcosa di originale difficilmente ottenibile in altro modo.

Che non solo non crea problemi ma può concorrere alla loro soluzione o addirittura prevenirli.

Dispone al confronto con stimoli alla creatività, più accentuati se le persone coinvolte sono libere di intrattenersi su temi di comune interesse.

In cui non conta il prevalere di singole ragioni ma la capacità di giungere a sintesi condivise.

Partendo da elementi comuni che più si confanno a quanti si relazionano, ed operando con naturalezza.

Integrandosi, cioè rendendo vicendevolmente completi i rapporti tra diversi, aggiungendo ciò che manca.

Costruendone  di nuovi già frutto di convivenza benintesa e vissuta coerentemente, che fa di ciascuno l'abitante a pieno titolo del luogo in cui è.

Già preparati per il mondo nuovo, al quale tutti siamo fin d'ora chiamati.

 

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