Che politica e vita siano obiettivamente intrecciate mi pare un dato di fatto di cui prendere atto.
Dopodiché si può decidere di non occuparsi di politica, convenendo però che così si lascia a quanti se ne occupano il compito di assumere decisioni che riguardano tutti senza metterci del proprio.
Torno su questo tema che mi sta a cuore a seguito di personale ricominciamento esistenziale indotto da implicanti fatti nuovi che sollecitano a ripensare un po’ tutto. Dalle modalità di pensiero alle priorità e perfino a nuovi valori di riferimento che aiutino a tenere meglio conto delle nuove esigenze e protagonisti in gioco.
Ed anche perché m'accorgo che situazioni simili alla mia si sono significativamente diffuse assumendo quindi anche rilevanza politica.
M'accorgo inoltre che la maggiore consapevolezza che si matura su temi vitali migliora le risposte che ciascuno è in grado di elaborare per meglio rispondere alle nuove esigenze.
Ritengo quindi si possa ribadire il concetto che occuparsi di politica è atto normale, sano ed equilibrato che fa bene alla salute e può fornire aiuto non da poco se qualcosa vi attenta, ricuperando addirittura qualità giovandosi della nuova impegnativa esperienza maturata, per sé ed altri che lo desiderino.
Il tutto riecheggia la massima che "non tutto il male viene per nuocere", ovvero che le contraddizioni vanno intese come motore della storia, cioè dei cambiamenti per soddisfare le esigenze delle generazioni che si avvicendano.
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per il tuo commento. A presto.