12 feb 2020

Moglie e buoi dei paesi tuoi.

La fondamentale istituzione famiglia è mai stata così sotto tiro. Diminuiscono i matrimoni e la loro durata e per ognuno nascono in media 1,30 figli: troppo pochi per riprodurre nel tempo quanti siamo attualmente in Italia.

Intanto mettiamoci insieme e vediamo come vanno le cose. Poi ci si sposa con il gran da fare di entrambi i coniugi per sbarcare il lunario, ritmi convulsi e logoranti e incertezze. L'opportunità di incontrare e conoscere una pluralità di persone con amicizie e simpatie, mentre con l'abusata parola “amore” non si sa ben distinguere tra quello unico di coniuge da tutti gli altri, importanti ma in sott'ordine.

La quantità di ormoni maschili corrisponde ma si è ridotto di molto il numero degli spermatozoi e la loro vitalità così da rendere problematico per l'ovulo femminile trovare quello desiderato da cui farsi fecondare.

La globalizzazione in corso rende obsoleto il vecchio adagio: “moglie e buoi dei paesi tuoi” un po’ rozzo ma che lasciava ben intendere che bisognava capirsi bene anche negli aspetti più reconditi che solo frequentazioni assidue e attente consentono.

Si tratta solo di cenni che però hanno indotto papa Francesco a suggerire ai coniugi di conoscere meglio l'utilizzo dei rispettivi corpi sia per procreare figli che per ricavarvi piacere fine a se stesso.

È necessario destinare al coniugio più tempo e migliore qualità, essere  entrambi intraprendenti e pazienti, donarsi generosamente e senza soggezione alcuna interpretando al meglio i desideri dell'altro assecondandoli.

Circa le amicizie non concupire. Anche perché non c’è nulla di rispettoso e lecito che si possa immaginare di fare che non posso essere fatto liberamente tra coniugi consenzienti.

Senza mai coartare la volontà altrui, anche abusando di un sapere più convincente, che va utilizzato semmai per aiutare il coniuge a comprendere meglio per decidere consapevolmente.

Perché il matrimonio e la famiglia che ne consegue sono l'avventura per eccellenza ricca di novità, sorprese gioie e dolori.

Da temperare concorrendo per quanto si sa e può a determinare gli orientamenti di massima per generare nuova buona vita in modo gaio e gratificante.

 

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