Articolo 46 della Costituzione: “Ai fini dell’elevazione economica e sociale del lavoro e in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconoscere il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende”.
Partendo da questo dettato e proponendo le modalità per la sua concreta attuazione, Walter Veltroni (Partito Democratico) ha sollevato un vespaio di pro e contro, soprattutto tra gli addetti hai lavori. Non se ne comprendono le ragioni, visto che si tratta semmai di dare finalmente corso a questa parte ancora inattuata della nostra Costituzione.
Tiziana Ferrario, giornalista e conduttrice del Tg1, è stata reintegrata nel suo lavoro con sentenza della magistratura, dopo che il dottor Minzolini direttore di rete l’aveva inopinatamente estromessa.
Da qualche tempo l’ammiraglia della Rai colleziona figure barbine, che in passato avrebbero travolto chiunque; mentre ora i responsabili paiono addirittura fregiarsene.
La sanità astigiana sotto scacco? Stando a quanto si legge parrebbe di sì. Subordinare l’ospedale “Cardinal Massaia” di Asti all’ospedale “santi Antonio e Biagio” di Alessandria e porre in discussione la prosecuzione dei lavori nel nuovo ospedale di Nizza Monferrato, lascia presagire il peggio.
Il piano sanitario regionale che la Giunta Cota ha in gestazione, non può e non deve vanificare decenni di lavoro per la realizzazione di servizi essenziali e di dimostrata validità.
Asti e l’Astigiano non hanno certo timore delle novità, ma temono, a ragione, i colpi di testa. Per evitare i quali si è mobilitata la popolazione, sostenuta dagli amministratori locali, dai consiglieri regionali e dai parlamentari eletti nell’astigiano, dai partiti, associazioni ed enti e da quanti hanno a cuore le sorti del nostro territorio. Lo stato di allerta durerà fino a quando la Regione non fornirà concrete garanzie che quanto si paventa non si verificherà.
Diversamente rischiamo di tornare indietro di cent’anni, come dice Scovazzi sindaco di Quaranti, altro che riconoscimento dell’Unesco come “Patrimonio dell’Umanità”!.
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