21 gen 2011

Mirafiori

Prima del referendum alla Fiat Mirafiori di Torino, per decidere se accettare o no l’accordo sottoscritto da tutte le sigle sindacali meno la Fiom, era diffuso tra gli oltre 5.000 lavoratori interessati, il timore di perdere il lavoro votando “no” e la dignità votando “sì”. Soprattutto dopo l’aut aut di Marchionne, che pretendeva almeno il 51% di “sì” per non chiudere Mirafiori.

Il risultato del voto ha risolto questo dilemma con una sorta di virtuosismo, cui ha contribuito certo la volontà dei lavoratori, ma anche un pizzico di buona sorte. Riaprendo altresì la possibilità di recuperare la partecipazione della Fiom e dare compiutezza alla rappresentanza sindacale nella realtà in cui si è votato.

Si è recata alla urne la stragrande maggioranza (95%) degli aventi diritto ed hanno vinto i “sì” (54%) ma con l’apporto determinante degli impiegati, cui s’aggiunge un’elevata ed imprevista quantità di “no” (46%), espressi quasi tutti dagli operai. Infine tra gli operai i “sì” hanno superato il 50% per appena 9 voti.

Il messaggio che si ricava è quindi chiaro: i lavoratori hanno accettato le più impegnative condizioni di lavoro previste dall’accordo, per salvaguardare insieme dignità e vita, status di cittadini a pieno titolo e pane per sé e la propria famiglia.

In linea con la Costituzione, che eleva il lavoro a elemento fondativo della Repubblica (art. 1), a diritto-dovere di ogni cittadino (art. 4), afferma che senza la dignità il lavoro non è tale (art. 41), ne sancisce l’idoneità a produrre ricchezza duratura e benefici sociali (art. 46).

Quindi i lavoratori, ancora una volta, hanno fatto fino in fondo e al meglio la loro parte.

Ora tocca al capitale ed al management rinunciare alle sirene dei facili, ma effimeri e socialmente deleteri, guadagni della speculazione finanziaria e investire in modo convinto e duraturo nell’economia e nel suo sviluppo equo e compatibile, di cui il lavoro è componente vitale ed insostituibile.

Il compito del governo resta quello di fornire un idoneo quadro di riferimento e le necessarie garanzie, affinché i contenuti dell’accordo si possano realizzare nei tempi previsti.

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per il tuo commento. A presto.