17 ott 2011

Deposito Locomotive di Torino Smistamento

Domenica mattina 9 ottobre scorso, Trenitalia ha celebrato il centenario del Deposito Locomotive di Torino Smistamento di Via Chisola, alla presenza di molti cittadini, ferrovieri in servizio ed in pensione, dirigenti regionali, rappresentanti della città di Torino, della Provincia e della Circoscrizione; nonché di associazioni e gruppi di volontariato che gestiscono musei ferroviari ed altre realtà che si occupano di mobilità su ferro.

A fare gli onori di casa il responsabile dell’Impianto dottor Giuseppe Mola con i suoi collaboratori.

Sobrie e di qualità:

-        l’esposizione di mezzi storici ferroviari;

-        la mostra fotografica e delle divise d’epoca;

-        l’esposizioni di modellini e diorami ferroviari.

Apprezzata la navetta con motrice a vapore tra Porta Nuova e il Deposito.

Originale l’entrata in scena di un imponente locomotore d’epoca al termine della cerimonia.

Un fiore per ogni ferroviere caduto, ricordato con apposita targhetta lungo il viale alberato di accesso all’Impianto.

Presente il labaro dell’Associazione Mutilati ed Invalidi.

E’ stata annunciata la costruzione di moderne strutture, che ospiteranno strumenti ed attrezzature avanzate per mantenere in efficienza il nuovo materiale rotabile.

Rimarcata la professionalità e il senso del dovere di generazioni di lavoratori che con la loro opera hanno fatto grandi le Ferrovie dello Stato e l’Italia, contribuendo nella Resistenza a salvare dignità e onore del Paese e – successivamente – alla ricostruzione post-bellica.

Nei due giorni di “Porte Aperte” l’Impianto è stato visitato da un rilevante numero di persone, molti i giovani. Tutti si sono potuti rendere conto della complessità del lavoro che vi si svolge e dell’attenzione e cura che si prestano per garantire elevati standard di sicurezza e qualità per utenti ed addetti.

Le strutture di cemento armato presenti nell’Impianto costituiscono reperti di archeologia industriale, sia per l’architettura che per le modalità realizzative, perché all’epoca l’uso di questo materiale era agli albori.

 

 

 

 

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