14 nov 2011

Badare a se stessi


Non ci sono scorciatoie, il lavoro non fatto a tempo debito dal governo di centrodestra per uscire dalla crisi, dobbiamo farlo ora. Reso più arduo dall’incancrenirsi delle cause di carattere generale, cui abbiamo aggiunto del nostro, messo impietosamente e crudemente a nudo dai mercati. Nessuna congiura, nulla di misterioso. Tutto si è svolto alla luce del sole, bastava volerlo vedere. Qualcuno, pochi all’inizio, poi via via sempre di più l’hanno visto, detto, insistentemente ripetuto, nel Paese ed in Parlamento; un popolo intero ha preteso di essere ascoltato. Infine una gragnuola di colpi che precedono il kappaò, s’è abbattuta sull’Italia stordita, ma non alla mercé, non doma. Il governo di centrodestra ha preso atto di non potercela fare e il Presidente della Repubblica ha costruito con le forze politiche in Parlamento una sollecita, convincente e costituzionalmente ineccepibile via d’uscita alla situazione, giunta ormai al limite.
Ed eccoci al governo Monti, cui va il riconoscimento di aver accettato di svolgere un ruolo così impegnativo al servizio del Paese. Da esso s’attende un operato solerte, efficace, affidabile, secondo gli indirizzi dell’Unione Europea, resi compatibili con la realtà italiana cui devono giovare.
Non una panacea per i nostri mali, ma l’avvio di una cura seria per guarirli. Cui l’Italia, tutti noi, deve fare la propria parte. E non v’è dubbio che la farà. Tutti, in proporzione alle forze e possibilità di ciascuno, con il concorde obiettivo di uscirne insieme, bene, in avanti, con civiltà, democrazia, giustizia sociale, equità, consapevolezza.
Continuando la legislatura, con il Parlamento che sostiene, controlla, pungola.
Gli “egoismi” di parte tenuti a bada dal prevalente comune, ineludibile, essenziale interesse a dimostrare a noi stessi, all’Europa ed al Mondo che è stato un momento di smarrimento, da cui usciamo vaccinati. Per continuare a svolgere il ruolo che ci compete nel novero dei popoli che sanno badare a se stessi e lavorare proficuamente con gli altri in pace, nella solidarietà, sereni.

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