16 feb 2012

Amianto, Grecia e PD

Lunedì 13 febbraio scorso il Tribunale di Torino ha condannato a 16 anni di carcere Stephan Schmidheiny e Louis De Cartier, vertici della multinazionale Eternit, giudicati colpevoli di disastro ambientale doloso e omissione dolosa di cautele antinfortunistiche. Si tratta di una sentenza importante, la prima del genere a livello mondiale.

Senza un atto di generosa fiducia dell’Unione Europea, Germania in testa, la Grecia difficilmente potrà uscire indenne dalla inedita, grave situazione economica-finanziaria in cui attualmente si trova. Questo atto consisterebbe nel darle il tempo di riorganizzare il sistema-paese, somministrando gli aiuti finanziari occorrenti, mano a mano che essa procede lungo l’autonomo, impervio, ineludibile percorso di risanamento. Consapevoli tutti dell’esiguità di certezze su cui può contare e della molteplicità e complessità dei problemi che essa ha di fronte.

Un compito che richiede volontà, capacità e credibilità politica per realizzare un’ampia condivisione e coesione sociale, democratica dal basso; con i giovani, i lavoratori ed il meglio della cultura e del sapere, disponibili e protagonisti.

Un buon banco di prova per saggiare l’apertura e il coraggio dell’Unione Europea di farsi carico e risolvere insieme ai singoli Stati, problemi esorbitanti per ciascuno di essi, che le conferirebbero il riconoscimento di guida verso traguardi più avanzati di integrazione e rappresentanza politica.

Che le elezioni primarie – finora praticate quasi esclusivamente dal Partito Democratico e da coalizioni in cui esso è presente – siano serie e imprevedibile nei loro esiti, è ulteriormente dimostrato da quelle svoltesi domenica 12 febbraio scorso a Genova, in cui tra le due concorrenti a candidato sindaco proposte dal PD: Marta Vincenzi e Roberta Pinotti, ha prevalso di parecchio (41,8% contro rispettivamente il 28,8% e 26,8%) Marco Doria sostenuto da Sel e da don Gallo, il prete della Genova che soffre.

Precedenti analoghi a Milano, Napoli e Cagliari hanno portato bene alle amministrazioni interessate, i cui sindaci continuano ad operare con un elevato indice di gradimento da parte dei cittadini.

Tutto ciò torna a merito delle coalizioni al cui interno il PD è forza di maggioranza relativa, ed entro le quali i cittadini possono realmente scegliere i candidati che ritengono più consoni.

 

 

 

 

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