7 feb 2012

Il "generale inverno"

Il “generale inverno” sta svolgendo il suo compito di portare neve e freddo, anche se un filino oltre la norma stagionale; sta a noi comportarci di conseguenza, godendoci la nevicata e contenendo l’eventuale discapito entro limiti ragionevoli.

Sorprende semmai che l’anomala mitezza degli inverni più recenti ci abbia indotti ad abbassare la guardia, fino ad arrivare impreparati a manifestazioni climatiche poco più che ordinarie e segnalate con congruo preavviso.

Per non sciupare l’occasione possiamo comunque utilizzarla come test sulla capacità del sistema Paese di fronteggiare questo genere di imprevisti e trarvi utili indicazioni, nonché adattare i nostri comportamenti alle circostanze.

Ricordando che nella sostanza il problema consiste in un po’ più di neve e nelle temperature più rigide rispetto alle attese, limitatamente a quanto resta del corrente mese di febbraio.

A fronte ci sono i benefici per il turismo invernale, per l’agricoltura con il freno alla riproduzione di specie dannose, per la ricarica delle falde acquifere, la salubrità dell’aria. Insieme alla constatazione che gli squilibri ecoambientali  in atto sono reversibili, recuperabili, purché si adottino le misure stabilite nella convenzione Onu sui Cambiamenti del Clima, sottoscritta in occasione della recente 17ima Conferenza delle Parti a Duban in Sud Africa.

Che poi il fenomeno riguardi non solo l’Italia ma tutta l’Europa ed anche altri continenti connota il suo verificarsi di ulteriori aspetti positivi, come riportarci un po’ tutti con i piedi per terra.

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