Discettare di trivelle che perforano il fondo dei mari su cui s'affaccia l'Italia non è il mio forte. Comunque dirò ciò che so e penso.
Sono operative da tempo 47 piattaforme con oltre 300 pozzi che impiegano direttamente e con l'indotto circa 10.000 persone. Avvalendosi di 15 concessioni con durata anche di 50 anni. Lo Stato incassa un canone per ciascuna e le tasse per lo svolgimento delle attività estrattive.
Nove Regioni hanno promosso un referendum che si terrà domenica 17 aprile prossimo, preoccupate per le ripercussioni negative che queste estrazioni hanno e/o possono avere. sull'ecosistema, sul turismo e la pesca.
Se prevarranno i "no" l'attività proseguirà fino all'esaurimento dei giacimenti; se vinceranno i "sì" alla scadenza delle concessioni l'attività cesserà.
Il referendum sarà valido se voterà almeno il 50% più uno degli aventi diritto.
La produzione dei combustibili che si estraggono copre il 4% circa del nostro fabbisogno.
I sostenitori del "sì" evidenziano il pericolo di eventi sismici e/o incidenti con sversamenti in mare del greggio. Richiamano inoltre gli accordi di Parigi di qualche mese fa tra tutti gli Stati della Terra per ridurre l'anidride carbonica (CO2) nell'atmosfera a seguito dell'utilizzo di combustibili fossili, incrementando la produzione di energia da fonti rinnovabili: sole, acqua, vento per non superare di 2°C l'aumento della temperatura media sulla Terra, causa principale delle alterazioni climatiche con conseguenze gravi per la vita sul nostro pianeta
I sostenitori del "no" obbiettano che le estrazioni sono effettuate in condizioni di sicurezza continuamente monitorate, confermate dall'assenza di incidenti. Essi temono la riduzione degli investimenti con contraccolpi sull'economia e occupazione se l'estrazione sarà limitata alla durata delle concessioni in atto.
Personalmente mi avvarrò del diritto-dovere di andare a votare, come si è espressa Laura Boldrini presidente della Camera dei deputati, e cercherò di farlo secondo scienza, conoscenza e coscienza.
Per saperne di più sul senso dell'economia e la cura di nostra Madre Terra ricordo la recente enciclica Laudato si' di Papa Francesco.
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