14 giu 2016

Per queste ragioni al ballottaggio domenica 19 giugno voterò Piero Fassino.

Ai ballottaggi per le elezioni dei sindaci domenica 19 giugno sono interessato anche come elettore a Torino.

Si contendono la carica di sindaco Chiara Appendino (M5S) e Piero Fassino (PD) che al primo turno ha ricevuto circa il 10% di voti in più.

Lei dice che può vincere perché è giovane, sveglia, con temperamento. Ha lavorato molto in campagna elettorale. Il suo programma elettorale in sintesi come da suoi "santini". Lavoro: dare i soldi che la politica spreca alle piccole imprese per assumere giovani. Sicurezza: più vigili, videosorveglianza in città e sui mezzi pubblici. Solidarietà: rimborsare gli anziani vittime di furti, lottare per il reddito di cittadinanza. Periferie: un centro in ogni quartiere, negozi di vicinato anziché centri commerciali. Trasporti: nuove linee e più veloci per arrivare dalle periferie in centro in poco più di un quarto d'ora.

Piero Fassino. Attuale sindaco, già parlamentare e ministro dopo la gavetta in consiglio comunale e provinciale a Torino. Nell'attuale legislatura ha migliorato la qualità della vita in città con servizi efficienti, sostenendo immagine, economia, turismo, cultura, solidarietà; collaborando col mondo del lavoro e il tessuto culturale economico e sociale che sta facendo la sua parte, dal politecnico e università comprese le organizzazioni non governative ed il volontariato in generale.

Ha età giusta, autorevolezza, esperienza, voglia, entusiasmo e determinazione per un altro mandato che completi l'opera. Nel frattempo Chiara Appendino potrà affinare e sviluppare le sue qualità e dimostrare concretamente di possedere quant'è necessario per il posto cui ambisce.

Per queste ragioni  al ballottaggio domenica 19 giugno voterò Piero Fassino, invitando a fare altrettanto quanti hanno a cuore lo sviluppo delle condizioni di vita e di lavoro di Torino.

Analoghi ragionamenti ritengo valgano per la Raggi (M5S) e Giachetti (PD) a Roma per quanto riguarda l'esperienza ed il sapere fare.

Perché è importante e bello essere giovani e vogliosi di affermarsi per rendersi utili. Ma per amministrare grandi città occorrono anche altre doti che non s'improvvisano ma si conquistano e sviluppano con perseverante impegno, dimostrando coi fatti di possederne a sufficienza per ricoprire ruoli pubblici così rilevanti.

 

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