19 apr 2019

Imparammo a nostre spese.

Il 25 aprile 1945 giorno della Liberazione dell'Italia dall'occupante nazista e dal fascismo nella sua ultima espressione della Repubblica di Salò.

Entrambi i più torvi, violenti, inumani che la storia ricordi.

La liberazione avvenne per opera dei Partigiani e della Resistenza nati dopo l'8 settembre 1943, dopo che il generale Badoglio comunicò a nome del Re Vittorio Emanuele III che l'Italia aveva firmato l'armistizio con gli Anglo-americani e la Russia senza indicare chiaramente il da farsi alle nostre Forze Armate; che in parte resistettero eroicamente ai tedeschi, altre finirono prigioniere degli inglesi, non poche di stanza in Italia sbandarono in una sorta di “si salvi chi può” aiutate dalla popolazione.

Scrivo fidando della memoria di undicenne qual ero allora, che visse dal di dentro quei tempi drammatici e crudeli di guerra e delle sue dolorose conseguenze e ne porta l'indelebile ricordo.

Nel referendum gli Italiani scelsero poi la Repubblica e si dettero la Costituzione tra le più belle del  mondo democratico.

La ricostruzione post-bellica contrassegnò un periodo di unità d'intenti nella diversità degli apporti, con risultati socialmente buoni ed eccellenti sul piano economico e della qualità della vita: non sapevamo ancora bene cosa fosse la democrazia e ci comportammo come un suo modello!

Nel tempo la democrazia conquistata a duro prezzo fu sottoposta a ripetute importanti prove e resse.

Imparammo a nostre spese quanto impegno, fatica, dolore costi mantenerla e quanto sia imprescindibile se si desidera migliorare le proprie condizioni di vita.

E quanto valga la pena esserci e fare la propria parte.

Ora tutti dobbiamo fermamente convincersi o riconvincersi che pretendere il rispetto e l'applicazione della Costituzione è un dovere che compete e conviene a tutti.

Garantito questo risultato sul resto abbiamo le capacità, specie le giovani generazioni, di costruire democraticamente le intese  necessarie per un sano, giusto e duraturo sviluppo.

Coinvolgendo le diversità che lungi dal rappresentare un ostacolo sono invece la nuova ricchezza che arriva giusta proprio per superare in avanti le prove inedite cui si è sottoposti nel Mondo globale.

 

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