Detta in soldoni la situazione in cui ci troviamo e le priorità finanziarie e socio-economiche paiono essere le seguenti.
Gli interessi sul debito pubblico ci costano quasi 68 miliardi di euro di interessi l’anno. Così tanto perché il governo M5S-Lega non ispira fiducia agli acquirenti di BOT e BTP, che pretendono interessi più alti.
Lo spread spesso oltre i 250 punti (con punte oltre i 325 punti) riassume bene come stanno le cose; mentre si era stabilizzato sui 150 punti con i precedenti governi di centro-sinistra.
Dovendo pagare più interessi, non possiamo ridurre il debito pubblico che, anzi, è addirittura aumentato di qualche decina di miliardi, toccando quota 131 per cento del PIL (Prodotto Interno Lordo).
L’elusione e l’evasione fiscale continuano ad essere mediamente superiori rispetto agli altri Stati dell’Unione Europea. Non pagano, o pagano meno del dovuto, soprattutto i ricchi e i molto ricchi, che guadagnano in Italia e godono del fisco in Paesi di comodo, avvantaggiandosene. Mentre i redditi da lavoro e pensione pagano fino all’ultimo euro.
Condoni e simili, adottati o in adozione dall’attuale governo, non servono, perché i contribuenti per avvalersene temporeggiano per pagare molto meno ed il più tardi possibile.
Equità e giustizia impongono invece di ridurre le tasse a quanti stentano a vivere dignitosamente e alle imprese che investono per stare al passo con i tempi e mantenere i posti di lavoro. Ricordando che la Costituzione prescrive che le tasse devono essere progressive, cioè con aumenti percentualmente maggiori sugli scaglioni oltre un certo reddito.
La criminalità organizzata: mafia, camorra, ‘ndrangheta le principali, approfittano del governo debole e discorde per entrare nei gangli vitali del sistema, corrompendo e fomentando ogni male pur di trarre vantaggi per sé. Non essendo sufficiente l’impegno delle Forze dell’ordine e della Magistratura in una società alla quale arrivano messaggi sconcertanti e contradditori circa le cose da fare da parte del governo con scadimento della credibilità e della fiducia.
Ben più efficace sarebbe il lavoro di quanti pensano che l’unità di intenti volta al bene possa svilupparsi e migliorare tutti i giorni un po' e prevalere, se civilmente virtuosa, solidale, perseverante, coltivando gli anticorpi della prevenzione sempre.
Mettere astio e divisione su questi temi per trarvi infimi ed effimeri vantaggi per sé è indice di vista corta, diciamo alla mira del proprio naso, soprattutto se riferita a quanti ricoprono cariche pubbliche ad ogni livello, per realizzare l’interesse generale ed il bene comune.
In tutto il Mondo si celebra il 1° Maggio, festa del lavoro.
Sul Lavoro la nostra Repubblica Democratica è addirittura fondata!
Siano queste circostanze di incitamento a pretendere che chi di dovere se ne occupi concretamente e dimostri strada facendo di migliorare lo stato di cose preesistente, con l’apporto critico-propositivo della dialettica democratica, la cui sintesi consente di pervenire alle migliori soluzioni, non raggiungibili finora con modalità diverse.
A patto che quanti vi sono coinvolti si comportino “con disciplina ed onore” (art. 54 Costituzione).
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