11 mar 2011

53.185

Articolo 54 della Costituzione: “Tutti cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle, con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.”

Chiaro! Tutti capiamo cosa vuol dire.

I cittadini che si comportano diversamente sviliscono se stessi e vengono meno alla madre di tutte le leggi ed al patto comune rappresentato dalla Costituzione.

Se si tratta di cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche il fatto è più grave, perché c’è di mezzo anche l’onorabilità personale.

Se vengono meno cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche e che hanno prestato giuramento – come il Presidente del Consiglio dei ministri ed i ministri (art. 93, Costituzione) – a quanto precede s’aggiunge lo spergiuro; quindi il fatto è inaudito. E come tale va stigmatizzato sotto il profilo etico e politico; ed eventualmente perseguito come reato, se vi ricorrono gli estremi.

Alle elezioni primarie del Partito Democratico, per scegliere il candidato sindaco di Torino, hanno partecipato cinque candidati. L’affluenza alle urne è stata da record: 53.185 cittadini hanno affollato i seggi per tutta la domenica 27 febbraio scorso. Lo scrutinio, effettuato ancora nel corso della giornata, ha premiato Piero Fassino con oltre il 55% dei voti. L’esercizio concreto della democrazia trasparente in ogni sua fase, s’è confermato giusta risposta all’esigenza dei cittadini di poter contare veramente nelle decisioni, nonché un efficace antidoto alla sfiducia nella politica e nelle istituzioni ad affrontare e risolvere i problemi del nostro tempo.

Anche in altre realtà ci si prepara alle elezioni – seppure non così prossime – per il rinnovo di sindaci e di consigli comunali. Asti e Comuni della provincia sono tra queste.

Individuare per tempo le candidature di persone capaci, preparate, probe e disponibili a svolgere funzioni pubbliche così importanti, può dare una salutare scossa alla politica ed alla società civile. Se poi ci si orienta a valorizzare entusiasmo, talenti e voglia di cimentarsi, convinti che risolvendo i problemi di tutti si risolvono anche quelli di ognuno, allora diventerà palese che le cose possano veramente cambiare in meglio.

E che il miracolo è possibile se continueremo ad occuparcene tutti un po’, nella normalità della vita quotidiana. 

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