18 mar 2011

Disgrazie e Civiltà

Il terremoto più distruttivo che il Giappone ricordi e lo tsunami più tragico per la perdita di vite umane: decine di migliaia i morti, dispersi, feriti senzatetto; ingenti i danni materiali. Alcune delle oltre 50 centrali nucleari esistenti, hanno patito conseguenze. Una di esse è in condizioni precarie, tanto da indurre l’allontanamento degli abitanti da una vasta area intorno, a causa di pericolose perdite di sostanze radioattive nell’atmosfera. Sui problemi della sicurezza delle centrali, i giapponesi ritengono non immuni da pecche il governo, la burocrazia ed i gestori.

Aiuti e solidarietà da tutto il mondo. Compostezza, autodisciplina e senso di responsabilità delle popolazioni. Efficienza, efficacia ed affidabilità dei soccorsi tempestivamente avviati e proseguiti; solerte l’assistenza. Diffusa consapevolezza che ciascuno sa fare bene ciò che deve e lo sta facendo.

A dimostrazione che se la civiltà non può impedire catastrofi naturali, aiuta però a limitare i danni, a superare i traumi, a riconsiderare la scelta del nucleare, soprattutto in realtà ad alto rischio sismico.

Consci che la presenza umana nell’Universo infinito, può continuare solo se rispettiamo le regole che lo governano.

Cose di casa nostra. Trarre la migliore sintesi possibile dall’insieme delle proposte esistenti e redigere un buon Piano sanitario per il Piemonte, è quanto compete alla giunta Cota ed alla maggioranza di centrodestra che la sostiene.

Ricordando che la sanità regionale può essere migliorata ma andandoci di fino, con rispetto, competenza, pazienza e quanto occorre di “umiltà”.

Tenendo conto di cosa fu la gestione “giorno per giorno” del centrodestra di Ghigo, con esiti non certo esemplari che tutti ricordiamo. Considerando l’egregio lavoro svolto dalla giunta Bresso, che si avvalse della professionalità e dedizione dell’assessore Mario Valpreda, costretto a lasciare anzitempo per motivi di salute.

Facendo tesoro del patrimonio di professionalità che il sistema ha accumulato, valorizzandolo; stimolando e premiando il merito e la capacità di assumere e gestire ruoli di responsabilità a tutti i livelli.

Inquadrando il tutto in una cornice che l’aiuti ad interagire al meglio.

Per finire. Mi è stato chiesto di chiarire la chiusa de “l’opinione” dell’otto marzo scorso: “Consapevoli che lo scopo della nostra vita è realizzare se stessi insieme agli altri viventi, animali e vegetali compresi. Tutti ospiti di madre Terra, gioiellino incommensurabilmente minuto, in armonia con il tutto nell’immensità cosmica.”

Ci ho provato, senza riuscirci. Forse perché quando la scrissi il cielo era tutto una stella, mentre ora incombe il buio.

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