2 gen 2012

1850 miliardi

Aderisco volentieri a riassumere il mio pensiero sulle difficoltà che l’Italia sta attraversando e su come uscirne insieme in modo giusto ed equo, più maturi e consapevoli.
Intanto ritengo che il governo Monti disponga di competenze e credibilità adeguate e stia operando efficacemente nell’impegnativo compito di superare l’emergenza, recuperare stabilità e dare continuità all’azione comune, volta ad esprimere le potenzialità di cui dispone il sistema-Paese.
Le nostre difficoltà dipendono principalmente dal rilevante ammontare del debito pubblico – 1850 miliardi circa, pari al 120% del Pil – e della mancata crescita dell’economia, specialmente nell’ultimo decennio.
Questa perversa accoppiata – unita al fatto che la solidarietà europea a garanzia stenta ad esprimersi compiutamente – ha creato apprensione tra i creditori e lasciato spazio alla speculazione, fino a configurare una possibile insolvenza dell’Italia. A questo dubbio ha fornito un’efficace risposta la recente manovra da 30 miliardi di euro.
Resta l’imperativo di rilanciare l’economia e lo sviluppo con il lavoro, cui sta provvedendo il governo senza ulteriori aggravi fiscali.
A questo proposito potrebbe tornare di attualità la proposta di utilizzare una modesta parte della ricchezza privata nella disponibilità del 10% della popolazione – circa 4 mila miliardi, pari a poco meno della metà del suo ammontare totale – stabilendo modalità e garanzie capaci, tra l’altro, di dissuadere i possessori da trasferimenti all’estero.
Puntando sul made in Italy, cioè la produzione di cose belle e buone, sulla integrità del territorio agricolo e valorizzazione dell’ambiente, del patrimonio archeologico, artistico e storico-architettonico e sul saggio utilizzo delle risorse naturali per realizzare condizioni di vita di qualità, accessibili alla generalità dei cittadini.

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per il tuo commento. A presto.