25 mag 2012

Chi sgarra deve pagare

Proviamo a tirare le somme delle recenti elezioni amministrative che hanno interessato 9milioni circa di elettori.

Al primo turno del 6-7 maggio sono andati a votare mediamente poco meno di 2 elettori su 3. Ai ballottaggi di 15 giorni dopo, poco più di 1 elettore su 2. Disamore per i partiti, ritardi e inadeguatezze nello svolgimento dei loro compiti, insoddisfacente contributo al buon funzionamento delle istituzioni, tra le possibili cause.

Per quanto riguarda il centrosinistra ha tenuto botta il Partito Democratico, in percentuale rispetto ai voti espressi, pagando invece lo scotto rispetto ai voti complessivamente ottenuti, a motivo del calo dei votanti.

Analoghe considerazioni valgono in generale per l’Idv (Di Pietro) e Sel (Vendola).

Nel suo insieme il centrosinistra è maggioranza in più comuni e province, rispetto a prima.

Nel centrodestra perdite significative per il Pdl in termini percentuali, e rilevanti rispetto ai voti complessivamente ottenuti. Conseguenti le sconfitte in numerose province e comuni già governati in precedenza.

Per la Lega nord tracollo su tutta la linea: a fare resistenza capisaldi isolati, per merito di persone ritenute degne e credibili.

Non valutabile il Terzo polo (Casini, Fini, Rutelli) per l’eterogeneità delle posizioni assunte dalle singole forze che lo costituiscono.

La Federazione della sinistra, laddove presente, non si è scostata significativamente dai risultati ottenuti in precedenza.

Il Movimento 5 stelle (Grillo) ha raccolto consensi anche superiori rispetto alle già buone previsioni, ed ha conquistato la maggioranza in alcune realtà, tra cui spicca il comune di Parma.

Per quanto si tratti di elezioni parziali e di natura amministrativa, gli elettori hanno fatto capire che così non va, e che chi sgarra deve pagare. Quindi i partiti tradizionali e le nuove formazioni cui è stata accordata fiducia devono dimostrare di meritarsela, lavorando e risolvendo bene i problemi attuali e quelli che si presenteranno, mantenendo gli impegni assunti tratteggiati nei programmi depositati.

Ulteriore banco di prova per le forze politiche è la volontà e capacità che esse dimostreranno per far sì che il recente, accorato appello rivolto ai giovani dal Presidente della Repubblica, di impegnarsi in politica per rinnovare l’Italia, non cada nel vuoto. Si ricorda che esso è stato espresso da Giorgio Napolitano nella ricorrenza dei vent’anni dalle stragi di mafia a Capaci e in via d’Amelio a Palermo, in cui furono uccisi i magistrati Giovanni Falcone e sua moglie Francesca, Paolo Borsellino e otto agenti delle loro scorte: Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo; Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

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