18 feb 2013

Populisti e riformisti.

In un recente incontro pubblico per la campagna elettorale del centrosinistra con la senatrice Magda Negri e il sen. Enrico Morando del Partito Democratico, è emerso che la competizione più forte in atto è tra populisti e riformisti.

Per populisti s’intendono quanti di fronte alle malefatte cercano innanzitutto qualcuno cui dare la colpa, gridando scandalizzati; ed in seguito non si curano perlopiù di fare altro.

I riformisti invece si premurano di capire e rimuovere le cause che hanno generato i guai e di riorganizzare le cose in modo che non si ripetano. Avendo altresì cura che persone, famiglie e imprese non abbiano a patire danni e siano comunque aiutate se incontrano difficoltà.

Lasciando alla magistratura il compito di accertare eventuali reati e sanzionare i colpevoli.

Tra i populisti odierni c’è il centrodestra di Berlusconi e la Lega.

E’ invece riformista il centrosinistra – Bersani, con “Scelta civica” di Monti e alleati disposti a collaborare.

Mentre il “Movimento 5 stelle” (Grillo) e “Rivoluzione civile” (Ingroia) potranno trovare più compiuta espressione di sé nel corso dell’esperienza istituzionale cui queste elezioni li porteranno.

Da quanto precede si ricava l’ulteriore conferma che il cambiamento in meglio dell’Italia può avere luogo solo se vince il centrosinistra con Bersani, non essendoci altri che dispongano di consensi sufficienti per sconfiggere il retrivo centrodestra di Berlusconi.

Votare centrosinistra significa perciò aprire la strada ad una stagione di riforme capaci di ridare speranza, fiducia, opportunità, lavoro, specie ai giovani; e sviluppo, vita dignitosa e serenità per tutti.

 

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