23 giu 2013

Non è del pari ammissibile né tollerabile.

Il governo Letta non fa miracoli, ma può aiutare l’Italia e gli italiani a fare meglio ciò che sanno fare.

Imprenditori, possessori di ingenti quantità di denaro e banche, sono gli attori che devono contribuire a dare giri al motore.

I lavoratori continueranno a fare la loro parte ma devono poter lavorare: giovani, meno giovani, donne, quanti sono disponibili.

E’ auspicabile che tutto ciò avvenga componendo sollecitamente a sintesi esigenze e interessi diversi; evitando che siano le situazioni ulteriormente deteriorate a dettare tempi e modalità.

Alle classi dirigenti ed a quanti esercitano poteri, fanno carico doveri corrispondenti di cui essi devono dare conto, sia che si tratti di ruoli pubblici o di pubblico interesse, che privati con implicanze e/o risvolti di interesse generale.

L’Europa adita può aiutare, ma noi dobbiamo dimostrare di sapercela cavare per avere buon diritto a fruire della sussidiarietà.

Danno e discredito ci derivano dal perdurare (ed in alcuni casi dall’aggravarsi) della presenza delle mafie nelle attività economiche ed in gangli vitali del Paese.

Intransigente, lungimirante determinazione va perciò posta nell’azione di prevenzione del fenomeno, e di contrasto e repressione in ogni luogo in cui esso comunque si manifesta.

Non è del pari ammissibile né tollerabile, che a fronte di un ingente numero di persone cui manca il necessario per vivere dignitosamente, una parte rilevante del plusvalore prodotto in Italia sia detenuto da un’esigua minoranza, che non solo non lo reimpiega in loco, ma continua ad esportarlo illegalmente frodando il fisco, cioè rubando alla collettività.

Insieme alle parole servono perciò comportamenti e atti concreti, esemplari, per ricostruire giustizia, fiducia, solidarietà umana e sociale.

Riconoscendo che l’autorevolezza è tutt’uno con comportamenti e vissuti personali ispirati a principi etici e costituzionali, riaffermati e praticati nell’attualità.

 

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