15 set 2014

Situazione subdola.

Le condizioni ambientali stanno peggiorando. Vediamo perché e come si potrebbe rimediare.

Con frequenza sempre maggiore si verificano eventi climatici straordinari con vittime umane e danni materiali: precipitazioni meteoriche concentrate ed elevate; uragani, inondazioni, riduzione di ghiacciai artici e loro scomparsa dalle nostre montagne, aumento patologico e generalizzato delle temperature medie: anche di 2°C, con punte da zone desertiche.

Negative ripercussioni su flora e fauna e sulla salute fisica e psichica delle persone e danni all’ecosistema (avanti di questo passo le vigne Unesco di Langa, Roero, Monferrato dovranno essere spostate più in alto di 100-150 metri perché le viti abbiano le temperature che le si addicono!).

Situazione subdola, perché tutto ciò viene percepito dai più nella sua reale gravità solo quando si verificano rilevanti danni al territorio, all’ambiente ed ai beni, opere e manufatti e muoiono persone; cioè a cose fatte senza che ci si possa difendere.

Perciò l’unica vera difesa è la prevenzione, che si attua poco e in modo inadeguato già a partire dalle piccole cose, come garantire la permanenza delle acque meteoriche “in situ”, dove cadono, il più possibile, disciplinando l’allontanamento dell’eccesso in condizioni di sicurezza. Cioè pulendo periodicamente gli alvei di tutti i corsi d’acqua.

Si aggiunga l’aumento elevatissimo delle polveri fini nell’aria che respiriamo, arrivate ormai alla media di 400 parti per milione, mentre la loro tollerabilità è meno di 100 parti.

Le cause sono i fumi e gas scaricati nell’atmosfera, come se fosse una pattumiera di capacità inesauribile.

Infine la recente notizia che la già elevata concentrazione di anidride carbonica (CO2) nell’aria, concausa di molte cose che non vanno, può ulteriormente aumentare perché gli oceani ne stanno assorbendo di meno; e potrebbero addirittura rilasciare metano ora “ingabbiato” in una molecola che rischia di scindersi a motivo dell’aumento della temperatura delle acque.

Quindi la prevenzione pur necessaria non è sufficiente.

Dobbiamo rivedere i nostri stili di vita che consumano troppa quantità e producono insufficiente qualità, portando l’ecosistema al collasso.

Occorre invertire il trend, la tendenza senza che la qualità della vita ne scapiti, anzi ci guadagni.

Lavorando tutti e distribuendo i frutti in modo equo. Riorientando l’economia al servizio delle persone e di tutto ciò che vive su nostra madre Terra.

Tutte cose alla nostra portata. Basta volerle fare.

 

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