9 dic 2014

Un po' di me.

Lasciatemi raccontare un po’ di me ora, se e per quanto possa interessare.

Sono abbonato a “La Stampa” con le pagine di Asti eccetto domenica e lunedì.

Domenica leggo “il Manifesto” e “la Repubblica” e lunedì “l’Unità” fino a che c’è stata, e in attesa che ritorni il “Corriere della Sera”.

Abbonato anche a “l’Espresso”, mentre mi passano in lettura “Internazionale”.

Mi pervengono alcuni mensili di interesse professionale e tecnico quale  già iscritto a collegio e ordine professionale.

Mi giungono frequenti richieste d’aiuto da organizzazioni di meritorie attività umanitarie ad alcune delle quali aderisco.

Scrivo settimanalmente queste paginette da alcuni lustri pubblicate sul blog e inviate a qualche centinaio di persone.

Interloquisco episodicamente e pubblicamente su temi di interesse generale.

Vivo in modo parco da pensionato e mi piace pensare che se sono al mondo oltre l’età media non è certo solo per mangiare, bere e dormire.

L’intorno familiare prossimo e quello più allargato sono confortanti e tutti ce la mettono, stimolanti, solleciti, affettuosi.

Più in generale avverto un clima che conferma ed alimenta la mia propensione a vedere il bicchiere metà pieno, avvalorando la tesi che lasciare un buon ricordo di sé, come minimo rispettando le persone con cui si ha a che fare, alla lunga paga sempre.

Che non vuole dire buonismo di comodo per quieto vivere, ma impegnativa quotidiana attenzione per fare prevalere concretamente per un pochino il 50% di giustizia, equità, sobrietà, solidarietà che c’è in me ed in ogni persona rispetto al restante 50%.

Se poi ci si dà un comportamento comune, un progetto politico che amplifichi gli effetti, può succedere che il bene si riproduca e sviluppi oltre ogni più ottimistica aspettativa.

 

 

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