9 nov 2016

Proviamo a dire.

Cosa fare e come per dare una mano a superare perduranti difficoltà in Italia cui il terremoto in Umbria-Marche ha aggiunto di suo rilevanti danni materiali e sofferenze per gli abitanti.

Continuando a fare le proprie cose ma con la consapevolezza che occorra una concorde convergenza di intenti per: dare vita ad una economia ecocompatibile che punti sulla qualità; mettere in sicurezza gli abitati in zone sismiche e idrogeologicamente dissestate; continuare le riforme per snellire e rendere efficiente lo Stato e le altre istituzioni; creare lavoro e distribuire equamente la ricchezza prodotta; disciplinare e valorizzare la libera circolazione di persone e beni tra continenti della Terra e così via.

Proviamo a dire.

Ricercare e costruire sinergie tra il fare concreto di ciascuno e le realtà di cui si decide di occuparsi.

Coinvolgere nelle iniziative quanti si reputano interessati spendendo a garanzia la credibilità personale e dimostrando coi fatti di meritarla.

Convincendosi e convincendo che nell'interesse generale e nel bene comune ci stanno le legittime aspettative di ognuno.

Considerando positivamente la diversità dei punti di vista, le competenze, la disponibilità al dialogo ed alla ricerca.

Nutrire la propensione a dare e ricevere fiducia e coltivare un sano ottimismo nei rapporti che  s'intrattengono; lasciando che siano i fatti cui si perverrà nel comune operare a dire se ne sia valsa la pena.

Paghi dell'occuparsi efficacemente da semplici cittadini di problemi importanti, con lo sguardo lungo dalla persona al mondo globale.

L'esperienza suggerisce che è il momento buono e che volontà e perseveranza fanno spesso la differenza con risultati interessanti.

 

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