Marx, Lenin, Mao Tse-tung, Gramsci, l'Enciclica "Rerum Novarum" e via dicendo, in soffitta? Epigoni? Un po’ di tutto questo?
Sono serviti nel contesto del loro tempo e dicono ancora cose interessanti ed utili attualmente.
Per affrontare i problemi complessi di oggi servono però contributi aggiornati anche se i temi di fondo sono sostanzialmente gli stessi: esodi epocali di persone tra continenti da dove si vive peggio a dove si sta meglio con costi umani altissimi; insopportabili nuove povertà ed ingiustizie in occidente; ricchezze prodotte dal lavoro di tutti finite nelle tasche di pochi; lavoro come fonte per vivere e progredire che non c'è per tutti, mentre molto c'è da fare per vivere sulla Terra casa comune in sicurezza serenità e pace diversi così come siamo, progettando insieme il nostro futuro.
Attingendo quanto serve anche dal quotidiano minuto cui di seguito s'accenna.
Da "la Repubblica" del 15 gennaio scorso, inserto Robinson.
Una selezione di pensieri, battute, esagerazioni, paradossi di Richard Feynman, Nobel per la fisica, tratta dal libro della figlia Michelle edito da Adelphi, sulle inesattezze della scienza per sollecitarci a capire le cose senza farle troppo importanti, da cui traggo: “Ciò che chiamiamo conoscenze scientifiche è un corpo di affermazioni a diversi livelli di certezze. Alcune sono estremamente incerte, altre quasi sicure, nessuna certa del tutto”. “Io e mia moglie pensiamo che io sia pazzo”. “Anch'io ho gioito alla notizia del Nobel pensando, come te, che finalmente era stata riconosciuta la mia abilità coi bonghi”
Ron Padgett poeta e autista di autobus nel suo "Come essere perfetti" si legge: “Dormi a sufficienza”, “Cura la salute di denti e gengive”, “Sii amichevole. Aiuterà a renderti felice”, “Spera in tutto. Non aspettarti niente”, “Occupati prima di ciò che hai davanti”, “Fai ordine in camera prima di salvare il mondo. Poi salva il mondo”, “Immagina ciò che vorresti si avverasse, poi non fare niente per impedirlo”, “Tieni puliti i vetri”.
A Johanna Bonger cognata di Vincent van Gogh si deve se le opere del geniale pittore sono state conservate, curate, promosse e valorizzate. Lo ha fatto per suo marito morto appena qualche mese dopo il suicidio del fratello, l'unico allora a credere nelle sue doti artistiche.
Tre i segnali che l'attualità ci propone si annoverano paradossalmente le difficoltà del quotidiano "l'Unità" la cui tiratura si sarebbe ridotta a poche migliaia di copie, mentre il giornale fondato da Antonio Gramsci, che ha rinunciato al finanziamento pubblico, meriterebbe ben maggiori lettori.
Che occorra sviluppare conoscenze e consapevolezze nuove si evince anche dalla meritoria quantità e qualità delle pagine dell'inserto culturale "Alias Domenica" de "il Manifesto".
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per il tuo commento. A presto.