8 apr 2011

I desideri hanno un futuro

Tutto incominciò con un fastidio alla gamba, rientrando dalla consueta sgroppata in bici: sarà la sciatica che si fa sentire ogni tanto, più sovente adesso che si va verso gli ottanta. Qualche cura palliativa e meno uscite in bici non portarono apprezzabili miglioramenti, anzi fu necessario il bastone per camminare. Anche il sonno ne patì.

Vinta la ritrosia ad ammettere che il buon fisico non sempre può farcela da solo a rimediare i guai che gli possano capitare e dando retta alle preoccupate insistenze della moglie, ricorse al medico, che senza indugio suggerì un percorso approdato ad un intervento impegnativo su rene e femore per rimuovere una neoplasia.

Il lavoro dei medici riuscì bene ed anche le cure che seguirono raggiunsero buoni risultati, ma vanno continuate nel tempo per stabilizzarli.

L’accaduto ha richiesto la ridefinizione del proprio stile di vita, passato in pochi mesi da quello di un sessantenne pimpante ad un maturo signore che deve fare i conti con gli anni e gli acciacchi relativi, che, insieme all’assunzione di farmaci, possono perfino esacerbare tratti del carattere.

Proponendosi un atteggiamento positivo, per recuperare meglio soddisfacenti condizioni di salute.

Sapendo che l’intorno concorre in modo appropriato: ambiente familiare gradevole, amici stimolanti, luogo di residenza piacevole.

Toccando con mano che i desideri hanno un futuro se si decide di dare il meglio di sé con gli altri.

Apprezzando e corrispondendo all’impegno di chi ce la mette tutta per aggiungere nuove stagioni alla vita, il cui corso, come tutto il resto, non è nella disponibilità personale di alcuno, ma può essere significativamente influenzato dalle volontà e dai comportamenti concreti di quanti sono coinvolti.

Si tratta di una storia vera che continua. L’ho raccontata perché emblematica di come sentimenti e ragione possono aiutare a ridare senso all’esistenza.

 

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