24 lug 2011

Scandalosamente esiguo

L’Africa culla della vita sul pianeta, sta diventando la tomba per milioni di persone, bambini e donne in particolare. Siccità e carestia sono le cause contingenti che si sommano ad altre: colonialismo, sottrazione di risorse naturali, malattie endemiche, malgoverno, guerre. Colpite in particolare Somalia, Kenia, Etiopia.

Il mondo s’è mobilitato per soccorrere la fiumana di persone che fuggono da luoghi dove non riescono più a sopravvivere, verso un altrove costituito per ora da campi profughi sostenuti dalla solidarietà internazionale. Non mancano le iniziative per aiutare persone e famiglie che restano sul posto e porle nella condizione di farcela.

Nonostante le difficoltà economiche in cui versano i cittadini di alcuni paesi sviluppati tra cui l’Italia, restano imparagonabili le condizioni di vita tra queste realtà e quella africana. Prestare aiuto e soccorso umanitario rappresenta quindi una priorità cui ciascuno di noi è chiamato. L’appello è di provvedervi con la generosità sempre manifestata verso popolazioni in condizione di grave afflizione.

Per salvaguardare i conti dell’Italia e difenderla dagli attacchi della speculazione finanziaria, è stata approvata dal parlamento in tempi record una manovra dell’enorme importo di 80 miliardi di euro circa: il doppio di quella realizzata dall’Ulivo nella XIII^ legislatura (1996-2001), che ci consentì l’ingresso nell’euro!

Questo risultato è stato possibile per il senso di responsabilità delle opposizioni che hanno accolto l’invito del Capo dello Stato Giorgio Napolitano. La manovra è comunque squilibrata ed iniqua. Squilibrata perché impostata per il 60% sull’aumento delle entrate e solo per il 40% su risparmi di spesa (E. Morando, “l’Unità” del 18.07.11). Iniqua perché a pagare sono le categorie di cittadini che da sempre versano allo Stato la quota più consistente di risorse necessarie per il suo funzionamento: lavoratori dipendenti, pensionati, artigiani, commercianti, agricoltori, piccoli professionisti, e così via. In poche parole, quanti producono ricchezza vera, beni e servizi essenziali per la vita con il lavoro. Su costoro e sulle loro famiglie gravano inoltre i maggiori costi per l’utilizzo indispensabile di servizi socio-sanitari, trasporti, scuola. Colpiti perfino i loro modesti risparmi, investiti per lo più nei titoli del debito pubblico, bot, btp, cct.

Scandalosamente esiguo l’apporto richiesto ai possessori di patrimoni, rendite e redditi cospicui.

Il governo di centrodestra in carica, debole e percorso da scandali che ne minano ulteriormente la credibilità, intende puntellarsi con gli esiti positivi del comune lavoro svolto.

Occorre invece un cambio di passo con un governo autorevole e credibile che dissuada la speculazione, induca fiducia e coesione nel Paese per attuare il risanamento, assuma i necessari provvedimento per stimolare l’economia e la ripresa promuovendo lavoro, ristabilisca accettabili condizioni di equità nella distribuzione dei sacrifici che tutto ciò comporterà nel tempo. E nel mentre salvaguardi le sostanziali garanzie per una buona qualità di vita per tutti i cittadini, a partire dai meno favoriti.

Alla politica compete fare questo, con sollecitudine e bene. Prestando il massimo rispetto alla democrazia, alla Costituzione ed agli italiani chiamati a sostenere una prova così impegnativa.

 

 

 

 

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