10 apr 2012

Elezioni amministrative astigiane 6-7 maggio 2012

Fiutare per capire che aria tira ad Asti, capoluogo di provincia in cui si vota.

Mariangela Cotto, battagliera, generosa, navigata -pirandellianamente a modo suo- s’è fatta irretire dal giovane trifulao, sfilatosi all’ultimo momento dalla lista “Asti per noi” per approdare non si sa bene dove.

Comprensibile l’amarezza dell’interessata, soprattutto perché a contenderglielo pare fosse addirittura il sindaco uscente, nella lista del quale però, il fuggiasco non c’è. Solo rumore?

Giovanni Pensabene, con la Federazione della sinistra, non manca certo d’inventiva. Ispirandosi al “Quarto Stato” di Pelizza da Volpedo, ha chiesto ai candidati della lista e ai suoi sostenitori di prestarsi per una inquadratura fotografica che, riferendosi al noto dipinto, rappresenti le odierne componenti umane e sociali di Asti.

Giorgio Galvagno appare nei manifesti come “un sindaco indipendente (che) risponde solo ai cittadini”. Dalle parti dei giardini pubblici di Asti la parola “indipendente” è coperta da una striscia bianca.

Ha già fatto il sindaco lustri fa, poi il deputato, ed ancora il sindaco di centrodestra nella legislatura al tramonto. Ora si propone con una lista civica. Le tappe del suo percorso pubblico lo caratterizzano come testimone del tempo andato.

Pierfranco Verrua, con la Lega non ha ancora deciso se allearsi o no con Galvagno. Potrebbe correre da solo al primo turno per misurarsi quanto vale, e spendersi al meglio nell’eventuale ballottaggio.

Davide Arri dell’Udc, conta sulle forze di cui dispone il partito che nazionalmente fa capo a Casini, e lavora per una presenza significativa in consiglio comunale.

“Cinque Stelle” con Gabriele Zangirolami e Diego Zavattaro di “Alleanza astigiana” puntano al consiglio, come tribuna dalla quale portare il loro contributo.

Anna Bosia di “Uniti per Asti”, capeggia la lista con più presenze femminili e competenze assortite; espressione organizzata della società civile, di stimolo all’interno dell’istituzione.

Alberto Pasta con l’Italia dei valori e Massimo Campaner di Sinistra e libertà, sono ai blocchi di partenza, pronti a dare il meglio per declinare nello specifico di Asti gli orientamenti delle forze politiche cui rispettivamente si rifanno.

Fabrizio Brignolo, espresso del Partito Democratico, è il candidato sindaco di tutto il centrosinistra formato da: Partito Democratico, Uniti per Asti, Italia dei valori, Sinistra e libertà; è stato designato dal 62% dei cittadini che in migliaia hanno partecipato alle elezioni primarie del gennaio scorso. Si tratta di un insieme plurimo e coeso che si propone agli elettori per dare vita ad un’amministrazione moderna, efficace, innovativa, che rilanci la città e il comune.

Liste civiche a sé e/o d’appoggio? Forse quante quelle sopra ricordate. Alcune potrebbero influire sull’esito elettorale. Buona Pasqua e pancia a terra.

 

 

 

 

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