18 giu 2012

Donne

Susanna Camusso, Elsa Fornero: Segretaria della Cgil, e Ministra del lavoro protagoniste nella difficile situazione che l’Italia sta attraversando.
Susanna, in difesa dei lavoratori che stanno pagando più di quanto loro spetti, per uscire in avanti dalle pesanti difficoltà generali in atto.
Elsa, per consentire all’Italia di raggiungere lo stesso obiettivo, senza dimenticare mai equità e giustizia, come dispongono gli articoli 4 e 53 della Costituzione.
Ambedue toste, dedite, dirette: sì, sì; no, no. Modi garbati ma fermi, diplomazia all’occorrenza; qualche asprezza.
C’è rispetto tra loro, fors’anche un filino di stima che ruolo e riservatezza inducono a tenere per sè.
Più pressata la Ministra quindi esposta ad errare: le critiche nel caso degli “esodati” siano di stimolo per garantire ai lavoratori interessati il passaggio alla pensione senza tempi morti, via via che il problema si pone.
Immersa nel magma che la crisi erutta, la Segretaria generale, deve evitare che esso travolga il lavoro, sola vera forza su cui contare per rimanere in piedi e ripartire. Scoprendo strade nuove rispetto a quelle che ci hanno portati a lambire il baratro.
Abbiamo quindi bisogno di entrambe, teniamocele strette, ed aiutiamoci facendo ognuno la nostra parte.
San Suu Kyi. Leader birmana, fiera oppositrice della giunta militare, per oltre vent’anni agli arresti domiciliari, ora parlamentare. Il padre eroe indipendentista ucciso per le sue idee.
“La principessa coi fiori nei capelli” ha titolato “la Repubblica” del 17 giugno scorso il bell’articolo di Adriano Sofri sulla recente cerimonia del Nobel per la Pace conferitole nel 1991.
Sicura, forte, dolce: esempio tangibile, concreto che si può cambiare in meglio il mondo qui ed ora, comportandosi con disarmante, convinta normalità.

1 commento:

  1. Condivido una parte delle riflessioni, non mi convince l'equiparazione fra la Camusso e la Fornero, pur essendo due donne sicuramente di carattere, una usa questa sua dote per difendere i lavoratori, l'altra sta facendo la sua parte nella distruzione dei diritti dei lavoratori. Mi viene in mente quando ieri, durante l'audizione al senato a affermato che i tempi sono cambiati, e che ora una persona a cinquant'anni è ancora nel pieno della sua vita lavorativa e che visto l'aumento dell'eta è giusto che lavori dopo i sessanta.

    Questa idea per cui se aumenta l'età media deve aumentare anche l'età lavorativa è frutto di una visione statistica e numerica del mondo che non ha niente di umano.

    Per concludere io non sentivo la mancanza e non sento la necessità di personalità come la Fornero

    Marco.

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