Da “la Repubblica” 15.9.13
“C’è perfino chi ha guadagnato tanto dai crack finanziari (ndr: cioè dalla crisi). John Paulson, capo di un hedge found (fondo speculativo), ha comprato degli attivi di Lehman durante la procedura fallimentare, dai quali ha già ricavato un miliardo di dollari di profitto”. (Federico Rampini).
“Se il mio dialogo con Papa Francesco continuerà, come spero ardentemente che avvenga, questo credo che potrebbe essere il tema: far crescere l’amore per gli altri almeno allo stesso livello dell’amor proprio”. (Eugenio Scalfari).
“Una riforma epocale e indilazionabile. Così il ministro della giustizia Annamaria Cancellieri” ha definito quella in corso che accorpa gli Uffici giudiziari facendo risparmiare alcune decine di milioni di euro, e fornisce migliori servizi ai cittadini senza perdere posti di lavoro. (Alessandra Ziniti).
“Il numero incredibile di mucche francesi che si vedono da un finestrino del TGV, libere al pascolo in un verde infinito, [….] fa pensare con grande solidarietà alle loro colleghe padane, quasi sempre in stalla, quasi mai al pascolo o all’alpeggio [….]. E’ vero la Francia ha un territorio doppio del nostro a parità di popolazione. Ma il pays (e il paesaggio) sono stati considerati bene comune, non una terra di nessuno da dissipare”. (Michele Serra).
Da “il Manifesto” 15.9.13
“Cari fratelli e sorelle, buongiorno. Grazie di questa ospitalità, per me è un dovere scrivere [….]. Voglio parlare ancora della guerra, la nuova guerra che in Siria si minaccia, anche se uomini di buona volontà sono intenti in queste ore a trovare una soluzione di dialogo, la sola possibile. [….]. Ma la risposta è la guerra che in tutto il mondo produce occhi di bambini senza più vita e sorriso. In piazza San Pietro ho anche parlato di mercato delle armi, non ce n’è uno, buono, di armi legali e un altro, cattivo, di armi illegali. Fuorilegge sono tutte le armi. E la guerra. Abbandonate ogni vana pretesa d’intervento militare. Con noi sia la pace”. (Papa Francesco).
Secondo il “Corriere della Sera” del 15.9.13 il sequestro di denaro disposto dalla magistratura avrebbe costretto la proprietà a chiudere alcuni stabilimenti Ex Ilva, con 1400 lavoratori a spasso: “anziché procedere con la cautela che la problematicità del quadro consigliava, si sono irrisi gli esperti che invitavano alla prudenza nei giudizi e la magistratura è andata avanti come una caterpillar”.
Mentre nello stesso giorno “la Repubblica” sostiene: “che la decisione di Riva Acciaio di chiudere non era affatto dovuta: è una serrata”. In quanto il denaro sequestrato sarebbe semplicemente sottoposto a regime controllato da parte dell’Amministratore giudiziario, che potrà metterlo a disposizione qualora ritenuto necessario al proseguimento dell’attività produttiva. (Adriano Sofri).
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