3 giu 2014

Soddisfazione e felicità.

La democrazia è il men peggio escogitato finora per disciplinare la convivenza di un insieme di persone e vivere meglio tutti.

Il suo esercizio comporta impegno, inadeguatezze, rischi, errori; ma molti di meno rispetto a qualsiasi altro sistema.

A patto che tutti quelli che lo desiderano possano influire sulle scelte, con modalità e strumenti che ci si dà.

Per noi Italiani la Costituzione repubblicana è la fonte da cui attingere, e da mantenere in efficienza.

E il motivo è abbastanza semplice. Siccome nel caleidoscopio della vita comune c’è un po’ di tutti noi, così un po’ di tutti deve riscontrarsi nelle decisioni che si adottano e negli esiti cui esse danno luogo.

In altre parole la democrazia è partecipazione responsabile alle decisioni comuni, e non uno stanco rituale per ratificare scelte operate altrove.

Dalle carenze nella pratica democratica nascono la disaffezione e la perdita di gusto per la politica; che si deteriora da arte del possibile ad esercizio del potere per conseguire vantaggi personali, per cerchie o clan, connotato da comportamenti clientelari, pratiche corruttive e malavitose.

E il denaro da mezzo diventa fine, l’avere prevale sull’essere, ed è assunto a misura della considerazione personale e sociale, soppiantando il vissuto faticosamente costruito con il proprio lavoro utile a sé, alla propria famiglia ed al contesto nel quale viene svolto.

In questo caso solo con le pur necessarie leggi che dissuadano e puniscano, non s’otterrà di fare prevalere comportamenti volti al bene comune, equi e giusti.

Occorre quindi valorizzare le persone e fare in modo che esse dispongano di opportunità per ricercare e raggiungere un tanto di soddisfazione e felicità cui ambiscono, utilizzando le loro capacità.

Così da poter considerare la vita una stimolante avventura meritevole di essere vissuta, aperta alla conquista; in cui il proprio e l’altrui stiano insieme come le due facce della stessa medaglia.

Mentre soddisfazione e felicità diventano la condizione per lo sviluppo qualitativo comune senza limiti.

Ed anche antidoto per patologie del nostro tempo, indotte da preoccupazioni, stress, sfiducia, sconforto, depressione.

 

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