9 feb 2015

Grillo e gli operai.

Le gazzette informano che Grillo, uomo di spettacolo, ha annullato sette delle otto tappe del suo previsto tour nel mondo, perché la prevendita dei biglietti d’ingresso segnalerebbe che è meglio così.

Ripromettendosi forse di riprogrammare il tutto più in là nel tempo, magari limitandolo all’Italia dove Grillo - in versione più politica – “può contare su un pubblico consolidato, quasi militante”.

Avendo qualche esperienza di ruoli istituzionali, pur meno impegnativi del suo svolti pressappoco alla sua età attuale, posso immaginare quante energie richieda il gran daffare cui si sottopone.

Se poi lo si deve anche spettacolarizzare per ottimizzarne la resa complessiva, mi pare abbia del miracoloso quanto già da egli fatto finora.

Cogliere quindi il segnale che gli arriva dal mondo per rallentare un po’, parrebbe cosa saggia anche – o soprattutto – per un esuberante come lui.

 

Nottetempo sotto una fitta nevicata dei giorni scorsi, uno sparuto gruppo di operai ha riparato con competenza e solerzia la rottura della condotta sotterranea dell’acqua potabile, che aveva costretto ad interromperne l’erogazione.

Coesi, coordinati, essenziali anche nel comunicare sapevano cosa fare e ciascuno lo faceva dando il meglio.

Evitando anche il formarsi di una pericolosa buca in sede stradale ed a ridosso di un edificio.

Nell’intimo li ho ringraziati per la loro normale esemplarità, gioendo per il buon esito del loro lavoro svolto in condizioni proibitive.

Avendo concretamente dimostrato che non essere da meno è possibile.

Ciascuno secondo le personali capacità, rivendicando il diritto costituzionale di poterci provare e di vedere riconosciuto il proprio impegno.

 

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