16 feb 2015

Mare Nostrum

Per i migranti via mare si è passati da “Mare Nostrum” attuata dall’Italia per salvare delle persone, a Triton che si prefigge di tutelare le frontiere, i confini ed è svolta dall’Unione Europea.

Con la prima operazione i mezzi di soccorso si spingevano oltre 170 miglia dalle coste italiane ed erano attrezzati per il soccorso e salvataggio.

Con la seconda il pattugliamento arriva a sole 30 miglia e per soccorrere e salvare in mare è necessario chiamare la Guardia costiera.

Perdipiù adesso gli ignobili trafficanti costringono i migranti a partire con qualsiasi tempo con natanti che a malapena tengono il mare se è in bonaccia, ed i rischi della traversata aumentano a dismisura.

La recente ennesima tragedia con decine di persone morte assiderate per essere rimaste in balia del mare per ore dopo essere state sbalzate fuoribordo da onde alte come una casa di tre piani, è dovuta al tempo impiegato dai mezzi di soccorso per giungere sul posto, dove hanno dovuto operare in condizioni atmosferiche proibitive.

Ed ancora centinaia di altri morti in ulteriori 3 naufragi nel Canale di Sicilia di cui si conosce ancora poco prima che potessero giungere i soccorsi.

Tragedie umane con numeri spaventosi che richiamano tutti alla pietà generosamente attiva, ed in particolare quanti di dovere cui compete porvi rimedio.

Siccome il flusso delle persone che fuggono via mare da dure condizioni di vita senza speranza e financo da persecuzioni, tende ad aumentare perché peggiorano le condizioni nei luoghi di provenienza, non è pensabile lasciare le cose come stanno: significherebbe abbandonare una moltitudine di ragazzi, donne, uomini ad un tragico destino.

Per l’Unione Europea non è quindi ulteriormente rinviabile la decisione ed attuazione di iniziative politiche verso le realtà di provenienza dei flussi migratori, affinché si realizzino lì accettabili condizioni di vita, disciplinando nel contempo il fenomeno e relazionandolo all’ospitalità possibile nei vari Paesi europei.

Mentre torni per il tempo necessario un “Mare Nostrum” in versione europea.

 

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