Persone care ed obiettive hanno visitato recentemente Gerusalemme, Israele e gli insediamenti palestinesi, assistiti da una affidabile guida palestinese, lingua italiana, cattolico, indispensabile per accedere ai luoghi.
Sintesi di quanto hanno visto e ritenuto di capire.
Gaza principale angusto insediamento palestinese affacciato sul mediterraneo. Verso terra recintato da un muro alto otto metri. Ci vivono ingegnandosi oltre un milione di persone con l'acqua potabile razionata da Israele. Si entra ed esce solo da pochi varchi dopo controlli spesso esasperanti.
Altri insediamenti palestinesi sparsi sul territorio: recintati dal muro già detto che li isola dal contesto. Condizioni di vita analoghe a Gaza.
I palestinesi lavorano perlopiù in e per Israele con salari da 500 euro al mese: ne occorrono almeno due per la vita di una famiglia.
Il governo israeliano dispone a sue discrezione l'utilizzo del territorio: ad esempio dove e come realizzare nuovi insediamenti di suoi cittadini anche nel giro di pochi mesi.
Tra israeliani e palestinesi c'è una elevata reciproca animosità e diffidenza che rende difficili i loro rapporti.
Agli ebrei ortodossi è delegato il rito delle preghiere e la presenza continua al "muro del pianto" inibito alle donne. Hanno famiglie numerose in dichiarata concorrenza anche quantitativa con quelle palestinesi.
I Frati Francescani sul posto godono della fiducia e stima palestinese ed israeliana per il loro equilibrio, la gestione dei luoghi di culto, di servizi assistenziali, scolastici ed altri di cui beneficiano tutti.
Israeliani e palestinesi esprimono un comune negativo giudizio sui terroristi dell'Isis (califfato).
Abbiamo scoperto che il piatto di fine maiolica dipinto a mano ricevuto in dono dai visitatori al loro rientro, al semplice tocco emana la struggente musicalità delle campane di Gerusalemme, auspicabile luogo franco nel Mondo globale.
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