1 set 2015

450 milioni di abitanti.

Sembra paradossale ed invece no. Dall'Africa migrano in Europa i suoi figli migliori: giovani, in salute, preparati perché devono farcela: arrivare, stabilirsi, lavorare, guadagnare per vivere ed aiutare familiari e parenti rimasti.

Fuggono da guerre, miseria, vita di stenti senza speranza; richiedenti asilo, rifugiati od altro.

Dopo averli salvati con generoso impegno in mare o in altre circostanze, in Italia non trovano una situazione che li invogli a restare e preferiscono transitare andando a nord.

Ora l'Unione Europea ha stabilito delle quote per ogni singolo Stato aderente ed a queste ci si dovrà attenere.

Mentre si sta studiando il modo di farli arrivare sottraendoli al ricatto della criminalità e degli scafisti ed evitando che periscano durante il viaggio, si tessono rapporti con gli Stati di provenienza per realizzare lì condizioni di vita accettabili, per contenere le partenze e disciplinare per quanto possibile il fenomeno.

Papa Francesco prima ed ora anche Angela Merkel cancelliera tedesca invitano i Paesi europei a considerare i migranti non una iattura che disturba il  quieto vivere, ma una risorsa da valorizzare aiutandoli a diventare cittadini a pieno titolo negli Stati in cui vengono indirizzati.

Si muove anche l'Onu, seppure con i tempi e le modalità di una organizzazione mondiale che deve fare convergere su decisioni di profilo adeguato la volontà dei 193 Stati membri. Cogliendo la complessità di questo fenomeno migratorio mai verificatosi in passato, contribuendo a indicare ed attuare le iniziative che saranno decise.

Poche parole ancora con le quantità con le quali si devono fare i conti.

L'Europa conta circa 450 milioni di abitanti. Ci sono Stati in cui i migranti costituiscono già il 10% della popolazione, senza che ciò dia luogo a problemi particolari. Se si assume come media accettabile questa percentuale l'Europa e gli Stati che ne fanno parte  sono tranquillamente in grado di ricevere le quote loro assegnate. Specialmente se l'Onu contribuirà a fornire le risorse occorrenti, trattandosi di fenomeno che tendenzialmente e per non poco tempo coinvolgerà tutti i continenti con flussi da quelli poveri verso quelli più prosperosi.

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