6 set 2015

Non condivido il suo pessimismo.

In Europa per ora gli unici Stati in grado di dare lavoro ai propri cittadini e ad un significativo numero di migranti sono la Germania ed alcuni altri più a nord; tutti gli altri non ne hanno a sufficienza nemmeno per sé.

Per cui non resta che distribuirci solidaristicamente, razionalmente ed efficacemente quello che c'è. Ragionevolmente certi che questa situazione non sarà di breve durata, né si conoscono in  anticipo le strade giuste per non subirla oltre misura.

Ernesto Galli della Loggia nel suo editoriale sul "Corriere della Sera"  del 31 agosto scorso ne elenca in 4 punti le cause: migrazione di massa di dimensioni mai avvenute; scarsa natalità media europea, nemmeno in grado di mantenere gli attuali abitanti; deterioramento delle condizioni ecoambientali del Pianeta; mutamenti radicali in corso nell'ambito del lavoro in generale. Non cita le guerre in atto tra cui quella in Siria tra le più torbide, crudeli, sconvolgenti, tragiche per i combattenti e le popolazioni coinvolte.

Accenna ad alcuni interventi per affrontarle tra cui la costruzione in tempi medio-lunghi del consenso necessario per decisioni che comportano oneri immediati e vantaggi protratti. Cui aggiunge l'esigenza di corroborare nel Paese il sentimento collettivo di appartenenza e di condivisione degli obiettivi.

Di mio aggiungo l'esigenza di comportamenti e di esempi concreti agevolmente comprensibili ai più, dai quali trarre quanto serve ad ognuno per fare la propria parte.

Papa Francesco che va da solo come un comune cittadino a cambiare le lenti degli occhiali e non la montatura può rientrare tra questi.

Nelle conclusioni Galli della Loggia ritiene che le democrazie faranno ben poco di tutto questo e andranno "a occhi bendati come stanno facendo, verso le tenebre del futuro".

Non condivido il suo pessimismo.

Infatti l'Umanità programma già; lo dimostra la moltitudine di persone che senza alcuna preventiva intesa fanno insieme le stesse cose: esodi di massa mai visti impervi e dolorosi, non solo dall'Africa verso l'Europa ma anche tra altri continenti.

Analizzandoli con la necessaria attenzione si scoprirà che oltre agli specifici inediti problemi ci sono anche elementi utili per la loro soluzione.

Magari radicalmente innovativa, rivoluzionaria.

 

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