Entro la fine del corrente mese si riuniranno a Parigi tutte le 195 nazioni del mondo per concludere un trattato che le vincolerà a scelte ecoambientali per contenere l'aumento della temperatura sulla terra al disotto dei 2 gradi centigradi rispetto ai livelli precedenti l'industrializzazione. Onde evitare sovvertimenti gravi per la vita del nostro pianeta.
L'obiettivo è di produrre la maggior parte dell'energia che ci serve da fonti rinnovabili: fotovoltaico, vento, salti d'acqua, maree ed ogni altra modalità che non produca anidride carbonica (CO2); riducendo al minimo l'utilizzo di combustibili fossili: carbone, petrolio, gas.
Una intesa che richiederà investimenti per oltre 13000 miliardi di dollari, a carico in particolare dei Paesi più industrializzati che producono l'eccesso di anidride carbonica, ora pericolosamente accumulata nell'atmosfera e nei mari della terra.
Quanto precede è necessario perché con l'attività antropica, umana, che si svolge sulla terra "nulla si crea nulla si distrugge tutto si trasforma" (Antoine-Laurent Lavoisier).
Una buona pratica è la raccolta differenziata dei rifiuti con il riciclo e riuso di quelli ricuperabili, che fa risparmiare energia e sollecita ricerche ed attività nuove per uno sviluppo sano ed ecoambientalmente compatibile.
Si avverte una diffusa consapevolezza ed un rinnovato interesse per la conclusione dell'accordo e sulla realizzabilità degli obiettivi previsti, giovevoli per gli abitanti e tutte le specie viventi nonché per il futuro di nostra Madre Terra.
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